«Teniamo conto dell’invecchiamento della popolazione e della mancanza di manodopera qualificata. Per questo l’obiettivo della nostra piattaforma sarà di far tornare gli italiani dall’estero in patria». Gerardo Sine, classe 1997, è nato a Buenos Aires, ma vive a Udine da quando è molto piccolo. La storia della sua famiglia ricalca il percorso di milioni di altre che fin dal secolo scorso hanno deciso di emigrare. «I miei nonni sono italiani, si sono trasferiti in Argentina dopo la guerra. Io e i miei siamo torna qua nel 2002». Sul rientro dei cervelli c’è pure una legge che cerca di invogliare le persone a tornare in Italia grazie alla leva dell’incentivo fiscale. Un elemento utile, ma che non sempre basta.
Back to Italy: cosa fa la startup per attirare talenti?
Su StartupItalia la nostra rubrica “Italiani dell’altro mondo” raccoglie storie di talenti che all’estero stanno facendo la differenza nei rispettivi settori, dal mondo della ricerca a quello delle startup. L’obiettivo non deve essere per forza quello di farli tornare da noi. Per chi tuttavia tiene nel cassetto quel sogno, dopo anni di esperienza in un altro Paese, Sine sta realizzando una piattaforma che sfrutta l’Intelligenza artificiale per matchare le competenze di ciascuno con le esigenze del mercato.
Si chiama Back to Italy e sarà disponibile prossimamente. «Sono più di due anni che mi sto occupando di questa piattaforma», ci racconta spiegando che l’obiettivo è far sì che il sito offra una sorta di guida al rientro. Back to Italy analizza il profilo del candidato, compresi i dati demografici, l’esperienza lavorativa, le competenze e gli interessi. Il sistema imparerà e si adatterà di continuo per fornire le opportunità più rilevanti in Italia.
«Nel 2023 secondo i dati di Anpal e Unioncamere, su 5,5 milioni di offerte di lavoro in Italia, nel 45% dei casi è stato difficile riempire le posizioni. Numeri importanti che evidenziano l’annoso problema della mancanza di manodopera qualificata». Come spiega la startup, l’obiettivo è arrivare a gestire 10mila pratiche annuali nel giro del prossimo triennio, monitorando i settori in cui la domanda è più alta.
L’obiettivo di Back to Italy
I settori più gettonati riguardano ad esempio la metalmeccanica con lo sviluppo della messa a punto dell’automazione; ci sono poi richiesta in ambito di ingegneria, medicina e infermieristica. «Per la fase iniziale di Back to Italy è previsto un accesso limitato, in cui l’utente descrive il proprio CV inserendo i propri interessi. Il match è affidato all’Intelligenza artificiale».
L’ambizione al progetto non manca, soprattutto perché si tratta di far sì che centinaia, se non migliaia, di persone decidano di cambiare vita e tornare in Italia. Chi è partito, infatti, molto spesso ha avuto almeno una buona ragione per espatriare. Economica, lavorativa, famigliare. «Abbiamo l’obiettivo di essere un catalizzatore per il ringiovanimento della società italiana».