«Penso che il talento sia un punto di forza dell’Italia e di Milano. La disponibilità di persone con competenze è ottima. Imprenditori che magari si trovano a Londra o a New York credo sarebbero disposti a vivere e lavorare a Milano. Per il Paese credo però che uno dei limiti siano ancora gli elevati costi per fare impresa». Matthew Longhurst è cofounder e COO di TreasurySpring, una fintech UK che ha partecipato al Milan Fintech Summit, tenutosi a metà ottobre che ha raccolto speaker nazionali e internazionali anche per posizionare la città come polo europeo per quanto riguarda la digitalizzazione della finanza, dell’economia e dei pagamenti. TreasurySpring è stata coinvolta insieme ad altre aziende innovative da Milano&Partners, l’agenzia ufficiale della Città di Milano creata dal Comune di Milano e dalla Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi per potenziare il turismo leisure e MICE, attrarre investimenti diretti dall’estero e nutrire l’ecosistema d’innovazione della metropoli, assistere studenti e talenti internazionali che vengono a vivere a Milano.
Capitale finanziaria del Paese, Milano è anche capitale del fintech. Qui hanno sede gli unicorni Satispay e Scalapay. In tutto la città ospita 2.669 startup, il 19% del totale nazionale (i dati sono riferiti al primo trimestre 2023, ripresi dal Ministero del Made in Italy). E di queste molte sono le fintech: dal 2011 al 2023 queste aziende sono passate da 16 a 630 secondo l’Osservatorio Fintech & Insurtech del Politecnico di Milano. È questo in breve il panorama che si sono trovate di fronte le startup europee che hanno partecipato al Milan Fintech Summit.
L’intervista con Matthew Longhurst, che ha fondato una startup valutata quasi 100 milioni di dollari dopo l’ultimo round da 29 milioni di giugno 2023, è utile per conoscere non soltanto una linea di business del fintech, ma anche per comprendere quanto le società innovative tentino di rispondere a crisi del sistema finanziario. Del resto Longhurst, prima di fondare la startup, ha fatto esperienza nel settore degli hedge fund. Come ha ricordato TechCrunch, uno dei problemi emersi dopo il crollo della Silicon Valley Bank a inizio 2023 è che tantissime startup fossero esposte, avendo concentrato la propria liquidità interamente in un unico conto.
«Se si guarda alla Silicon Valley Bank e al suo portafoglio di partecipazioni – ci ha spiegato il cofounder di TreasurySpring – si trattava di attività molto sicure dal punto di vista del credito, ma a rischio di tasso d’interesse. Abbiamo quindi cercato di ridefinire l’investimento a reddito fisso per il mondo della liquidità». L’obiettivo della startup è «trovare un modo per consentire alle grandi aziende di investire in modo sicuro». Una gestione della tesoreria che minimizzi i rischi.
I clienti della fintech UK – 250 circa – hanno una liquidità compresa tra i 5 e i 10 milioni di dollari. Sulla piattaforma di TreasurySpring i clienti hanno la possibilità di investire meglio la liquidità, diversificando i rischi e adeguandosi alle passività. «Il mercato cash è il grande al mondo, migliaia di miliardi. Con la nostra piattaforma rendiamo più facile investire con un semplice clic». Innovazioni in ambito finanziario sono in crescita anche a Milano, dove l’ecosistema si è strutturato nell’ultimo decennio. «Milano – ha concluso il cofounder della fintech – sarà certamente in cima alla lista quando considereremo dove collocare un ufficio in futuro».