Il contratto tra il sindacato SAG-AFTRA e le aziende del settore scade il 26 settembre
Sono mesi che a Hollywood gli attori e gli sceneggiatori scioperano contro le major e le produzioni televisive. Le richieste riguardano migliori condizioni salariali e trasparenza in merito all’utilizzo dell’intelligenza artificiale per replicare volti e voci. L’intelligenza artificiale, utilizzata da lungo tempo per il grande schermo, è diventata così un tema sindacale di primo ordine che starebbe impensierendo le persone che operano in uno dei distretti dell’intrattenimento più grandi al mondo. A settembre come ha fatto sapere il SAG-AFTRA, il sindacato protagonista di questo sciopero, gli iscritti dovranno esprimersi rispetto all’invito a un secondo sciopero, questa volta per chiedere all’industria dei videogiochi maggiori garanzia sempre in merito all’impiego di tecnologia e conseguente tutela dei lavoratori.
Sono diverse le aziende con cui SAG-AFTRA deve sedersi al tavolo per firmare un contratto quadro separato rispetto a quello inerente il cinema: Activision Productions, Blindlight, Disney Character Voices, Electronic Arts Productions, Epic Games, Formosa Interactive, Insomniac Games, Take 2 Productions, VoiceWorks Productions e WB Games. Prorogato di un anno dopo la scadenza del 2022, il contratto termina a fine settembre e il sindacato non ha ancora trovato un punto di incontro. Tra le richieste citiamo l’aumento salariale per gli attori che doppiano i personaggi nei videogiochi.
Non sarà facile stabilire l’impatto economico che lo sciopero di attori e sceneggiatori avrà sul settore cinematografico (in questo articolo si leggono cifra nell’ordine di alcuni miliardi di dollari soltanto per l’economia californiana). Se dovesse arrivare un lungo sciopero anche nell’ambito gaming le ripercussioni sarebbero notevoli. L’effetto per i consumatori, così come si nota per gli appassionati di film, si paleserebbe con ritardi della pubblicazione dei videogiochi.