La polemica che riguarda il rapper milanese e sta facendo impazzire i social risale al 2020, quando Fedez, in piena pandemia, durante un procedimento per diffamazione ai danni del Codacons (poi archiviato) si era dichiarato “nullatenente”. Oggi quella dichiarazione è emersa in un esposto che l’associazione consumatori ha presentato alla Guardia di Finanza per «possibili situazioni di interesse poste in essere nell’ambito del gruppo societario facente capo al 34enne rapper milanese che si era dichiarato “nullatenente”».
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Cosa aveva detto Fedez
«I “beni mobili o beni immobili registrati” sono intestati “alle mie società”», aveva detto il cantante durante l’udienza nel processo per diffamazione del 2020 ai danni dell’associazione consumatori, come si sente nell’audio pubblicato da Repubblica che ha anticipato la notizia. La querela del Codacons a Milano era stata archiviata, ma quelle parole ora tornano all’attenzione dell’associazione che ha commissionato uno studio a Gian Gaetano Bellavia, commercialista ed esperto di diritto penale dell’economia. Nell’esposto presentato alla Guardia di Finanza di Milano e Roma si denuncia «un uso continuo e ripetuto di operazioni poco trasparenti e talvolta senza un’apparente ragione economica» e si chiede di verificare «come sono state gestite fiscalmente le suddette operazioni che generano disallineamenti tra gli effetti civilistici e gli effetti fiscali».
La replica di Fedez
«Durante un processo mi è stata posta una domanda dal giudice circa quali beni mobili e immobili siano a me intestati. Ho risposto la verità, che non ho intestato nulla a nome mio, e dunque sono tecnicamente nullatenente perché è tutto intestato alle società della mia famiglia, come avviene per molti imprenditori e imprenditrici di questo paese. Se avessi detto il contrario avrei mentito davanti a un giudice compiendo un reato», ha detto Fedez a Repubblica online, commentando la notizia dell’esposto. E in merito agli eventuali accertamenti sui suoi asset aziendali, afferma: «Comunque, le mie società sono a disposizione per ogni eventuale controllo delle autorità competenti, non abbiamo nulla da temere o nascondere».