Il Vodafone Institute for Society and Communications ha selezionato 5 startup per il programma di accelerazione F-LANE in partenza a Berlino. Tutte realtà che hanno come obiettivo il miglioramento della vita delle donne grazie alle loro soluzioni tecnologiche
È partito da Berlino il programma di accelerazione F-LANE (Dove F sta per “Female”) di Vodafone, dedicato alle startup impegnate a migliorare la vita delle donne attraverso la tecnologia. Il primo round vedrà protagoniste (per sei settimane) cinque realtà di vari paesi, a cui Vodafone metterà a disposizione tutto ciò che serve per raggiungere il loro scopo. Dalla sistemazione ai consulenti dedicati, fino ovviamente ai soldi (12 mila euro circa) per la creazione del progetto.
Migliorare la vita delle donne
Il Vodafone Institute for Society and Communications è un “think-and-do tank” che promuove il dialogo tra il mondo accademico, imprenditoriale e politico. «Vi è un urgente bisogno di promuovere la partecipazione delle donne nel campo dell’istruzione, del lavoro, dell’imprenditoria e della digitalizzazione», si legge sul sito ufficiale. «La tecnologia, in questo senso, offre un enorme potenziale per superare le disuguaglianze di genere». Per il primo round del programma di accelerazione – promosso in collaborazione con l’Impact Hub Berlin (che offre gli spazi di lavoro) e la Social Entrepreneurship Akademie – sono stati selezionati cinque progetti, pensati da donne per le donne. Soluzioni tecnologiche che vanno dall’app anti-aggressione ad una per conciliare tempo lavorativo e familiare. Qui raccontate dalle loro stesse ideatrici.
Le prime cinque startup
La prima è una startup ugandese, Ask Without Shame. Come spiega la sua fondatrice. Ruth Nabembezi, «parlare di sessualità in certe zone dell’Africa è ancora oggi un tabù». Ecco perché, con il suo progetto, si impegna a fornire informazioni sull’educazione sessuale a giovani dai 12 ai 35 anni tramite app, whatsapp, telefonate e sms. Sempre dall’Uganda c’è Wazi Vision, pensata per fornire cure mediche oculistiche a prezzi contenuti ai bambini che vivono in condizioni di indigenza. L’app permette, in modo semplice ed economico, di fare un veloce screening dell’occhio e mette a disposizione degli occhiali fatti con plastica riciclata (prodotti a mano da artigiane ugandesi). Arriva dal Marocco Securella, un wearable dedicato alle donne potenziali vittime di aggressioni. Premendo il pulsante integrato, è possibile identificare la posizione e notificarla ai conoscenti e alla polizia. Attraverso una rete di Ong operanti nei Paesi in via di sviluppo invece, la startup Lensational offre macchine fotografiche digitali di seconda mano e corsi di formazione a donne e ragazze emarginate. Inoltre, tutte le partecipanti al progetto potranno condividere le loro fotografie in un progetto di storytelling per immagini. DigiSitter infine è un’app che mira a favorire la conciliazione tra impegni lavorativi e familiari. Incrociando le agende di tutti i membri della famiglia (baby-sitter inclusi) nel suo enorme database, può suggerire la miglior organizzazione possibile.
Prevista una seconda call
Il primo round è appena partito. Ogni startup usufruirà di spazi di lavoro gratuiti, con mentor e roadmap individuali sempre a disposizione, e sarà in contatto con investitori, venture capital provider e business angel. Presto si apriranno le selezioni per cinque nuove realtà innovative che faranno parte del secondo round. Per informarsi e inviare le proprie candidature è necessario consultare il sito ufficiale del progetto.