Fino al 31 agosto sviluppatori indipendenti e team possono inviare la loro candidatura per partecipare al bootcamp, l’occasione per confrontarsi con un gruppo di coach esperti della game industry
Come trasformare l’idea in un prodotto di successo? Quali i passaggi e i trucchi per le aziende indipendenti per realizzare un videogioco? Quali gli strumenti che permettono di emergere e farsi notare da un publisher? Di tutto quanto ruota intorno a gaming e videogiochi (un mercato mondiale da oltre 70 miliardi di dollari) si parlerà al BootCamp Videogiochi, appuntamento realizzato in collaborazione con T-Union e Mixedbag, in programma a Torino dal 24 al 26 ottobre, nel corso di View Conference, appuntamento dedicato al digitale in programma a Torino dal 20 al 27 ottobre. Proprio View Conference ha aperto una call (QUI per partecipare): fino al 31 agosto tutti i giovani sviluppatori indipendenti e le startup del gaming possono inviare la loro candidatura per partecipare al bootcamp. Una giuria di esperti selezionerà le 6 migliori candidature e i team selezionati potranno accedere alla tre giorni: l’occasione per confrontarsi con un gruppo di coach esperti della game industry. I team saranno seguiti da mentor d’eccezione quali Kevin Lin (COO di Twitch.tv), la Venture Capitalist LK Shelley, Travis Winstanley (Games Investement Director di Kuju Entertainment), Bernard Yee (Program Manager in Oculus), Benoit Boutte (già Managing Director di Digital Bros), Mauro Fanelli (CEO di MixedBag) e Marco Mazzaglia (presidente di T-Union, già IT Manager di Milestone) e molti altri. Il bootcamp è organizzato da Maria Elena Gutierrez e Marco Mazzaglia. Marco Mazzaglia di MixedBag è il responsabile dei Game Development Bootcamp. Gli abbiamo rivolto qualche domanda. Ecco cosa ci ha detto.
Marco, prima di tutto spieghiamo bene cos’è il Game Development Bootcamp.
«Il Game Development Bootcamp è un evento che permette agli sviluppatori indipendenti di videogiochi di far conoscere il loro progetto e la loro idea a investitori e veterani dell’industria. I team di sviluppo videogiochi che pensano di avere un progetto valido spediscono pitch e il materiale in loro possesso (concept art, prototipi giocabili, video) affinché una giuria possa valutare e selezionare sei di questi gruppi. Dopo la selezione, ogni team avrà associato un mentore che sarà un professionista del settore o un investitore. Conoscerà e seguirà il progetto e il team per i mesi di settembre e ottobre con sessioni da remoto. In questa occasione si comincerà a lavorare e formare le persone. Come nei bootcamp in ambito militare, nei tre giorni all’interno della View Conference (dal 21 al 23 ottobre 2017), gli studi di sviluppo selezionati si “alleneranno” nel proprio ambito di lavoro e seguiranno conferenze e interventi. Avranno la possibilità di confrontarsi faccia a faccia con tutti i veterani dell’industria e investitori stranieri coinvolti e non solo con l’esperto loro assegnato nei mesi precedenti. Dopo talk, incontri uno a uno e ore di lavoro sul proprio progetto, al termine dei tre giorni ogni team presenterà alla giuria e ai mentori i progetti “rinnovati” e modificati secondo quanto appreso».
Gli obiettivi del Bootcamp.
«Valutazione esterna e perfezionamento della propria idea: il team sottopone e verifica il proprio progetto e lo migliora grazie a differenti interventi e contributi acquisiti durante le mentorship da remoto e durante i tre giorni. In questo modo potrà essere presentato a publisher e investitori del settore, avendo una maggiore possibilità di essere selezionato per il finanziamento e la pubblicazione. Poi, creazione di una rete significativa di contatti: la partecipazione fornisce la possibilità di lavorare e creare relazioni tra i team e gli investitori ed esperti dell’industria che parteciperanno come mentori e speaker durante i giorni del Bootcamp.
Questo nucleo di connessioni costituirà il punto di partenza per la ricerca di un publisher o di un finanziamento significativo per portare avanti il progetto
E poi ancora, ricaduta sul territorio torinese: il bootcamp è l’opportunità per mostrare la città di Torino come terreno fertile per far crescere un’impresa che lavora nel campo dei videogiochi. Grazie alla presenza di più studi di sviluppo sul territorio che stanno crescendo e la compartecipazione di entità finanziarie sensibili all’argomento videogioco come la Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT, Torino diventa un punto di riferimento significativo nell’ambito della Game Industry. Non è un caso che anno dopo anno si declinino obiettivi importanti raggiunti dai singoli studi di sviluppo presenti nell’area torinese. Dal Drago d’Oro (il riconoscimento nazionale come miglior videogioco dell’anno) vinto quest’anno da “RedOut” dei 34BigThings al “featuring” di Apple sul proprio store a livello mondiale del gioco “forma.8 Go” di MixedBag. Questi tre obiettivi rispondono a un’esigenza chiara in Italia rispetto all’ambito delle startup del mondo dei videogiochi:
le idee e il talento non mancano, è necessario crescere nella capacità imprenditoriale che permette di creare un’azienda sostenibile e che cresce nel lungo periodo
Tali percorsi si acquisiscono se prima c’è stata una esperienza lavorativa in uno studio di sviluppo videogiochi di media e grande dimensione. Nel caso si decida di partire da zero, è più impegnativo affrontare questa parte da autodidatta. E’ per questo che il Bootcamp interviene come opportunità per tracciare una strada per quelle realtà aziendali e quelle persone che non hanno una esperienza pregressa nel campo.
…e la View Conference?
«La View Conference rappresenta l’evento più significativo in Europa a ottobre di ogni anno e che mette insieme le arti digitali: videogiochi, il cinema con la computer grafica e l’animazione. Grandi nomi dei tre settori (l’edizione di ottobre 2017 prevede la partecipazione di Rob Pardo, il game designer di World Of Warcraft titolo di successo da più di una decina di anni e John Nelson, Overall VFX Supervisor per Blade Runner 2049) ogni anno accorrono a questo evento per raccontare e mostrare come lavorino la case di produzione. Si propongono workshop sulle tecnologie dell’arte digitale nei tre campi e nell’area stand le aziende hanno l’opportunità di avere un proprio booth e fare recruiting in modo diretto».
Cosa differenzia la View Conference dagli altri appuntamenti dedicati al digitale?
«Una delle caratteristiche che rende View Conference unica è il riunire tre settori che si intrecciano l’uno con l’altro in una sola manifestazione. E’ quindi l’opportunità, per chi partecipa, per orientarsi e conoscere anche i settori vicini alla propria professionalità di punta oppure, per chi comincia a considerare una professione nell’ambito della grafica 3D e animazione, per capire quale degli ambiti proposti sia il più interessante».
Selezionate 6 fra sviluppatori indipendenti e game startup. Che talenti e che aziende cercate?
«Si cerca l’idea o quella ricetta che, messi insieme concetti già emersi in altri titoli, possa dimostrarsi accattivante e originale. Non sempre l’idea da sola è sufficiente ed è per questo che si prenderanno in considerazione i team che abbiano anche ragionato sugli aspetti commerciali e collocazione di mercato del proprio titolo. Solitamente queste caratteristiche sono più presenti ove ci sono veterani nello studio che prima lavoravano in multinazionali del videogioco e che portano la loro esperienza per dimensionare in modo ragionevole il progetto e trasformarlo in un prodotto potenzialmente di successo.
Videogame, un mercato da miliardi di dollari. In Italia come siamo messi?
«In Italia il fatturato generato dai videogiochi ha superato il miliardo di euro all’anno (dati AESVI 2016). I consumatori nel nostro paese sono molti e comprendono tutte le fasce di età. Questo permette di far emergere che il videogioco non è più un “prodotto da bambini”, ma anche e soprattutto per la popolazione adulta. Per quanto riguarda la produzione siamo su cifre completamente diverse. Arriviamo nell’ordine di fatturati di circa 30 milioni di euro l’ anno per tutta l’industria attualmente presente. Siamo in una fase di rinascita, anche grazie al ritorno di persone che, dopo essere andate a lavorare all’estero, stanno riportando la loro esperienza in aziende più strutturate nella loro realtà lavorativa attuale. A queste realtà si affiancano startup completamente nuove con persone alla prima esperienza concreta sul campo».
Di che si occupa MixedBag? Quale il suo contributo alla crescita dei progetti?
«MixedBag è uno studio di sviluppo indipendente fondato nel 2013 dall’ex game journalist Mauro Fanelli e dal graphic designer Andrea Gellato. Il focus di MixedBag è sull’ideazione, la creazione e lo sviluppo di IP originali per console, computer e piattaforme mobile con una forte attenzione alle nuove tecnologie e alla realtà virtuale. Il titolo d’esordio dello studio è stato “Futuridium EP Deluxe”, lanciato in esclusiva su PlayStation 4 e PlayStation Vita grazie al supporto di Sony, seguito dall’action adventure “forma.8”, che ha fatto il suo debutto con un lancio su sei piattaforme contemporaneamente. Il gioco è stato supportato da Apple su App Store iOS con una massiccia campagna di featuring worldwide. Sviluppiamo anche per la parte B2B esperienze di Realtà Virtuale per dispositivi come Oculus Rift, HTC Vive e Playstation VR e si effettuano processi di conversione di prodotti PC di altri studi di sviluppo sulle attuali console (PS4, PS Vita, Microsoft XBox One e Nintendo Switch)».
A che state lavorando?
«Attualmente MixedBag è al lavoro su nuovi progetti, con un occhio particolare alla nuova console Nintendo Switch. MixedBag contribuisce alla preparazione del Bootcamp con due persone: Marco Mazzaglia e Mauro Fanelli. Io (Marco Mazzaglia) mi occupo della preparazione del programma della manifestazione insieme a View Conference, mettendo a disposizione la mia esperienza e la mia rete di contatti; l’obiettivo è supportare gli studi di sviluppo partecipanti, offrendo il punto di vista di una persona che ha vissuto tutte e due le esperienze: prima da IT Manager nel più grande studio di sviluppo italiano e adesso come sviluppatore indipendente. Mauro Fanelli parteciperà come mentore per i team durante i tre giorni di Bootcamp ad Ottobre, proponendo la sua esperienza di giornalista prima e di sviluppatore indipendente negli anni successivi fino ad oggi».