I dati Social danno, a seconda della fonte che si prende in esame, il NO tra il 51% ed il 56%. indipendentemente dalla percentuale il dato netto è irrefutabile: il NO sui social ha vinto. A mani basse.
Ma… Già, ci sono una serie di “ma” da tenere in considerazione.
Primo ma: anche se le numeriche del NO sono sicuramente più importanti, c’è da dire che il fronte del Sì si è sempre espresso in modo più pacato, come quasi sempre accade per la parte che è, in un modo o nell’altro, a favore della forza al governo.
Era “di moda” essere per il NO, e questo ha, sicuramente, condizionato in modo importante la quantità di persone che hanno deciso di esprimersi in modo deciso per un voto del NO.
E dove è di moda dire NO dobbiamo aspettarci una ristretta quantità di SÌ.
Secondo ma: nelle ultime 36 ore il fronte degli indecisi è aumentato in modo significativo, andando a rappresentare una percentuale importante di utenti della rete che, comunque sia, chiedeva informazioni. Una quantità importante di elettori che nelle ultime 24 ore erano assolutamente influenzabili e che l’ingente quantità di pubblicità che i due comitati hanno sfoggiato in queste ore (silenzio elettorale o meno, prima o poi bisognerà pensarci) ha sicuramente avuto modo di influenzare.
Terzo ma: in azione questa volta i BOT, sistemi automatici di creazione post, erano in funzione per tutti gli schieramenti, ma nettamente più importanti nella parte del NO, con migliaia di utenti e migliaia di contenuti al giorno che si accumulavano per sostenere, in modo automatico, le ragioni di una delle parti.
E quindi? E quindi i Social hanno detto di NO e sicuramente il fronte del NO ha avuto un ausilio assolutamente maggiore nel promuovere le proprie idee.
E le dichiarazioni di voto, se stavolta non mentiranno, parlano di una Italia che ha scelto, almeno sui social, di dire – o forse sarebbe meglio dire “urlare” – le ragioni di un NO forte.
Matteo Flora
*founder e Ceo The Fool