L’azienda che sviluppa sistemi di comando e controllo e simulazione per dare supporto ai militari sul campo di battaglia, ha da poco ottenuto il riconoscimento del premio Sofex in Giordania grazie alla collaborazione con Vitrociset
È un team particolare quello di Rebel Alliance. Ci sono ingegneri, consulenti finanziari e soprattutto ex ufficiali dell’esercito che hanno fondato la startup fiorentina per sviluppare sistemi di comando e controllo e di simulazione nel settore della difesa. La loro esperienza sul campo, in zone di guerra come i Balcani, l’Iraq, l’Afghanistan e le difficoltà tecnologiche incontrate nelle missioni all’estero li hanno portati a creare un software da usare sull’ iPhone o sull’iPad che ha da poco ricevuto un riconoscimento internazionale.
Hanno collaborato con l’azienda Vitrociset che ha vinto in Giordania il premio Sofex per il miglior prodotto innovativo nel settore delle Forze Speciali, grazie proprio alla tecnologia di Rebel Alliance. Il Sofex è il principale evento del Medio Oriente per quanto riguarda il mondo della difesa e della sicurezza e raccoglie più di 360 espositori.
L’app Safe Strike automatizza alcune operazioni militari
«Siamo partiti da una app per automatizzare alcune operazioni che prima dovevamo fare a mano. Poi ci ha chiamato la Scuola Sant’Anna di Pisa che con il suo incubatore Samba ci ha offerto di aderire al suo percorso di crescita», racconta Michele De Sio, co-fondatore di Rebel Alliance. È così che l’impresa fiorentina ha cominciato a estendere il suo prodotto. La tecnologia di Rebel Alliance si basa soprattutto sull’app Safe Strike e sulle sue diverse funzioni come quelle topografiche militari o quelle di realtà virtuale per simulare l’attività sul campo di battaglia.
Un software per militarizzare iPhone e iPad
Lo Stato maggiore dell’Esercito italiano ha acquistato 100 esemplari per il programma di sperimentazione “Soldato Futuro” tramite Leonardo (ex Selex Finmeccanica). «Il nostro sistema è compatibile con diversi dispositivi. Abbiamo quindi abbattuto i costi della realizzazione dell’hardware e abbiamo puntato tutto sul software per militarizzare strumenti civili», aggiunge De Sio. L’azienda ha visto crescere il suo fatturato del 300 per cento negli ultimi tre anni e ha raggiunto i 600mila euro nel 2015.
I partner ideali sono le pmi
Rimane però il problema dei finanziamenti: i fondi di investimento e le banche non possono destinare risorse al settore della difesa perché questo va contro il codice etico. Necessario quindi rivolgersi alle pmi che nel settore sono già affermate. E Vitrociset ne è un esempio: «Il nostro prodotto inserito in una società più grande è riuscito ad essere riconosciuto a livello internazionale e ne abbiamo dimostrato così la validità», aggiunge il ceo di Rebel Alliance. Nel frattempo, comunque, continua l’attività di sviluppo della strumentazione militare sulla quale lavora la startup fiorentina: quella di geolocalizzazione che permette di aumentare la sicurezza sul campo di battaglia e quella di simulazione che con un visore di realtà virtuale e con dei guanti e dei sensori permette ai militari di esercitarsi senza la costruzione di strutture apposite per allestire l’ambiente di combattimento.