Dal kit basic a quello gourmet, c’è tutto l’occorrente per preparare il caciocavallo impiccato, inclusa l’asta brevettata per tenerlo sopra una fonte di calore. Prevista a breve anche una rete di Street Food e un carrello-cucina per i ristoranti. Il progetto di Saverio Mancino nei dettagli
Un passato fatto di studi e grande passione nel settore musicale lascia il posto all’amore per la cucina di qualità, nata durante le prime esperienze lavorative come cameriere nei ristoranti e nelle sale ricevimenti, e porta Saverio Mancino, nato a Pignola (provincia di Potenza), a 48 anni, a decidere di investire su un progetto imprenditoriale: l’e-commerce Caciocavallo Impiccato su cui è possibile acquistare il box per realizzare l’omonima ricetta, arricchendola in chiave gourmet con ingredienti che portano con sé i sapori della Basilicata.
Dal kit base…
Si parte da un kit base contenente una forma di caciocavallo lucano, il miele del Pollino e l’asta per “impiccare” il caciocavallo sopra la brace o il barbecue, per arrivare a quello luxury e finire con il gourmet, completi di ulteriori ingredienti e accessori. L’ecommerce è on line da dicembre 2016 e fino ad oggi sono stati venduti una sessantina di kit. Il progetto ha attirato l’attenzione degli organizzatori di Seeds&Chips e anche di Eataly che ha voluto l’apertura di un temporary store a Roma. Quello del Caciocavallo Impiccato, come spiega Saverio Mancino a StartupItalia!, è solo una parte di un progetto più ampio:
da un lato, si focalizza su questo prodotto costruendo una rete di Street Food, di shop in Italia e all’estero. Dall’altro, si amplia per diventare il contenitore delle migliori tradizioni del food made in Italy
Perché un ecommerce proprio sul caciocavallo impiccato?
«Il mio percorso di vita e professionale mi ha portato a Roma e spesso, a cena con gli amici, preparavo il caciocavallo impiccato, perché volevo far conoscere la ricetta che rappresenta un antico rito nel paese in cui sono nato. E allora, piuttosto che farmi prendere dalla nostalgia, mi sono chiesto: perché non portare questa tradizione in tutte le case? Così, facendo anche tesoro della mia esperienza come founder di ProArtLab (un incubatore di idee creative da sviluppare in uno spazio di coworking), è nato il business plan di Caciocavallo Impiccato e, dopo aver avviato e consolidato i contatti con alcuni produttori lucani del settore agro-alimentare, a dicembre 2016, è andato on line l’ecommerce».
Cosa trovo nel kit venduto sull’e-commerce?
«L’ho pensato come un percorso turistico-enogastronomico tra i migliori sapori della tradizione lucana.
Tutti gli ingredienti presenti nel kit, infatti, permettono non solo di gustare il caciocavallo impiccato ma anche di fonderlo delicatamente con altri prodotti locali, in chiave gourmet
Il kit base contiene una forma da 1,2 chilogrammi di caciocavallo, prodotto da un caseificio di Ruoti (provincia di Potenza), un vasetto di miele biologico del Pollino e un’asta, richiudibile in 45 centimetri, che, dopo circa 7 mesi di prototipazione, è stata brevettata: rappresenta l’elemento fondamentale per preparare la ricetta (a breve sarà possibile comprarla sul portale anche senza gli altri ingredienti) perché permette di tenere sospeso il caciocavallo sulla fonte di calore a cui, grazie a un pomello regolatore, il formaggio viene gradualmente avvicinato. Il kit luxury offre anche una confezione di peperoni cruschi, fatti a Senise (Potenza), e una bottiglia di vino Aglianico, mentre quello gourmet è completo di pane di Matera, di un vasetto di tartufata, prodotta ad Avigliano (Potenza) e di altri accessori. I box sono spediti nel giro di 24/48 ore in Italia e all’estero e contengono ghiaccio gel refrigerante che mantiene intatta la freschezza del caciocavallo».
Dopo quasi 6 mesi online, a che punto è il tuo obiettivo di portare il caciocavallo impiccato in tutto il Mondo?
«Sono stati venduti una sessantina di kit, in gran parte acquistati tra Emilia Romagna, Toscana, Piemonte, Basilicata, Puglia, Campania e Sicilia. La partecipazione a Seeds&Chips mi ha permesso di avviare alcuni contatti per valutare formule alternative di commercializzazione anche all’estero, attraverso l’apertura di shop in loco. I primi di giugno è stato inaugurato un temporary store presso Eataly Roma, che resterà aperto almeno fino al 9 luglio, dove sto raccogliendo molti feedback positivi. Nei prossimi mesi vorrei riuscire ad avviare anche una rete di Street Food che, grazie a costi molto contenuti di avvio – circa 1500 euro – possano anche trasformarsi in un’opportunità di lavoro per i giovani. Nel frattempo è stato realizzato anche un carrello, completo di una mini cappa di aspirazione, che potrà essere usato nei ristoranti per “impiccare” il caciocavallo in tempo reale, proprio come se si fosse a casa»
Come immagini il progetto e l’ecommerce Caciocavallo Impiccato nel medio-lungo termine?
«É solo il punto di partenza di quello che vorrei diventasse il contenitore di riferimento della tradizione enogastronomica lucana e italiana, da valorizzare ed esportare in tutto il mondo, attraverso una rivisitazione raffinata delle ricette e la combinazione di sapori che rappresentino le tipicità di un territorio come fossero le tappe di un viaggio immaginario».