L’azienda di San Francisco pronta a dare battaglia su norme e regolamenti con un team pagato con azioni della società
Per superare i blocchi (quelli stradali dei tassisti, ma soprattutto quelli della politica) e procedere spediti verso nuovi mercati, serve un team di esperti di norme e regolamenti. E’ quello che devono aver pensato a Uber, il servizio che mette in collegamento con un’app chi ha necessità di spostarsi e un autista privato non professionista, che ha ingaggiato un team di super consulenti. Un nome su tutti? Neelie Kroes, prima Commissario europeo dell’Antitrust e poi Commissario Ue per l’agenda digitale.
Uber deve comunicare in modo molto diverso
Kroes ha lasciato la Commissione Europea a novembre 2014 e ha dichiarato al Financial Times, che ha riportato la notizia: «Preferisco un posto in questo consiglio, piuttosto che stare a guardare». Neelie Kroes era una sostenitrice di Uber, arrivando anche a dirsi «indignata» quando il governo della città di Bruxelles vietò UberPop nel 2014. «Uber ha molto da imparare – ha aggiunto l’ex commissario – deve comunicare in modo molto diverso, e tenere in considerazione che si sono ancora delle differenze culturali, senza pensare che chiunque la voglia attaccare»
Nel team anche una principessa araba, esperta di diritti umani
Non solo l’olandese Kroes, a far parte del team ci saranno anche l’ex numero uno del consiglio della politica nazionale della Casa Bianca, Melody Barners, Ray LaHood (ex segretario dei trasporti degli Stati Uniti), la principessa Reema Bandar al-Saud (principessa e avvocato che si batte per l’occupazione femminile e la mobilità in Arabia Saudita). E poi anche Roberto Danino (ex primo ministro del Perù) e Allan Fels (ex capo della autorità garante della concorrenza australiana). Il team si riunirà riunirà due volte l’anno e i membri saranno pagati con azioni Uber, che, sempre secondo FT, hanno un valore di 62.5 miliardi di dollari.