Nel 2015 il fintech ha raccolto 22,3 miliardi di dollari di finanziamenti in tutto il mondo. Un valore raddoppiato rispetto all’anno precedente. La tendenza è la stessa anche in Italia, anche se con qualche zero in meno: 33,6 milioni di euro investiti. La cifra fa meno effetto di quella mondiale, ma vale la pena considerare che gli investimenti totale nel nostro Paese sono quadruplicati rispetto al 2014.
Tutto sul crowdfunding
I dati vengono dal nostro database, che abbiamo confrontato con quelli di CB Insights. Ne è venuta fuori una fotografia delle realtà innovative nel settore del fintech. E della loro capacità di attrarrre investimenti e potenzialmente di rivoluzionare con nuovi modelli di business il mercato bancario italiano. Il cowdfunding ha attratto la maggior parte del flusso: il 45% del totale dei fondi. Il 16% alle startup di servizi bancari (trading, lending, ecc), mentre il 12 è arrivato nelle casse delle imprese che si occupano dei pagamenti. Percentuali a una cifra invece per l’e-commerce, che si ferma al 9%, e alla sicurezza che raccoglie il 4% dei finanziamenti totali. Un restante 14% è andato al totale delle altre imprese e startup che fanno fintech.
Uomo, del nord. L’identikit dello startupper fintech italiano
Quasi la meta delle imprese fintech italiane, il 47%, sono registrate proprio come startup innovative. E la maggior parte si trova al Nord. Il 77% per la precisione, contro l’11% del centro e il 12 delle regioni meridionali. StartupItalia! ha chiesto a queste imprese da quali investimenti sono partiti per lanciare la loro attività. Di quelle che hanno risposto, il 44% non ha superato i 20 mila euro di investimento iniziale. Il 23% ha avuto a disposizione all’inizio una somma tra i 20 e i 50 mila euro e il 15% ha raccolto tra i 50 mila e i 100mila euro.
Solo il 18%, meno di 1 su 5, ha potuto contare su più di 500 mila euro. Quasi la metà di queste aziende, il 45%, ha ricevuto finanziamenti anche nel 2015 e l’80% ha usato questi fondi per far crescere lo staff. Per quanto siano innovative le startup del fintech, però, la differenza di genere continua a farsi sentire. Solo il 12 per cento delle imprese è stata fondata da donne.