L’iniziativa ha l’obiettivo di raggiungere 1 milione di persone attraverso corsi di formazione nelle 107 province italiane. Si parte l’11 novembre a Marsala
Dare impulso al processo di digitalizzazione del Paese, favorendo l’adozione delle nuove tecnologie da parte di un sempre più ampio bacino di cittadini. Con questo obiettivo TIM ha presentato questa mattina a Roma Operazione Risorgimento Digitale, un grande progetto di educazione digitale per l’Italia che ha l’obiettivo raggiungere 1 milione di persone attraverso corsi di formazione diffusi in tutte le 107 province italiane. Si parte l’11 novembre da Marsala, comune simbolo del Risorgimento d’Italia, per toccare nelle settimane successive tutte le province della Sicilia e attraversare progressivamente le altre regioni.
L’iniziativa è stata presentata nel corso di un evento in cui sono intervenuti il ministro per l’Innovazione tecnologica e la Digitalizzazione Paola Pisano, il Commissario straordinario per l’attuazione dell’Agenda Digitale Luca Attias e l’Amministratore delegato di TIM Luigi Gubitosi. Presenti in video anche il ministro per la Pubblica Amministrazione Fabiana Dadone e il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Francesco Boccia. Ha inoltre partecipato all’evento una delegazione dei sindaci dei comuni coinvolti nell’iniziativa.
Grande percorso di inclusione digitale
“Siamo particolarmente lieti di annunciare oggi, alla vigilia dell’Internet Day, questo importante progetto con il quale TIM va ad incontrare le persone sul territorio per insegnare a usare Internet e le nuove tecnologie – ha detto l’Amministratore delegato di TIM, Luigi Gubitosi – intendiamo così offrire un grande percorso di inclusione digitale che ha l’obiettivo di estendere, a coloro che fino ad oggi ne sono esclusi, la diffusione delle competenze e delle conoscenze necessarie ad usufruire delle numerose opportunità che la trasformazione digitale in atto offrirà sempre di più nella vita quotidiana di tutti noi”.
Progetto aperto. Gubitosi ha definito l’Operazione Risorgimento digitale come un “progetto enorme”, “un bel regalo che TIM fa al Paese”, in collaborazione con tutti gli attori disponibili, anche a livello locale. “Chiunque ci scriva che vuole un corso noi andremo – ha detto – anche un centro anziani e una polisportiva, coordinandoci con tutti quelli che vogliono partecipare”.
L’utilizzo dei servizi ultrabroadband sulla rete TIM, ha spiegato, è tra il 20 e il 25% del potenziale, senza considerare la città di Milano e serve fare formazione all’uso dei servizi digitali per incrementare la domanda. “Sulle strade digitali c’è poca gente, bisogna far sì che prenda la patente e impari a guidare in modo sicuro. Siamo in fase di grande discontinuità tecnologica grazie a 5G e cloud – ha notato Gubitosi – che permette di cambiare rapidamente. Con uno sforzo ben mirato, con 5G e cloud possiamo risalire la classifica europea e riportarci avanti”.
Pisano: collaborazione, etica e inclusività
“E’ un progetto che non nasce da me, ma me ne prenderò cura come se fosse nato da me” ha detto il ministro per l’Innovazione, Paola Pisano. “Un’iniziativa – ha sottolineato – estremamente importante che si poggia sulla collaborazione, per fare in modo che l’Italia sia più competitiva e affascinante e sulla diffusione della cultura digitale”. Pisano ha riconosciuto che l’Italia parte indietro rispetto ad altri Paesi e per questo deve essere più innovativa. Quindi ha sottolineato l’importanza della cittadinanza digitale e la necessità di “essere etici e inclusivi”. Secondo la ministra “stiamo creando un sistema complesso tra pubblico e privato ma va ben governato. TIM può collaborare con la Rai e altri attori per la trasformazione del Paese, ma ci vuole sempre una governance per gestire e far crescere”.
Attias: necessario includere tutti
Secondo i dati Censis, illustrati dal segretario generale Giorgio De Rita, 13,8 milioni di italiani tra i 14 e gli 80 anni non sono utenti di Internet (10,8 milioni) o lo sono solo occasionalmente (3 milioni). Numeri, ha fatto notare Luca Attias che ci pongono in fondo alla classifica europea, dopo Bulgaria, Romania e Grecia. Siamo in ritardo per tante ragioni, ha spiegato, in primo luogo per la mancanza di continuità di governance tra i vari governi che si sono succeduti alla guida del Paese. Il progetto TIM è “straordinario” e di “dimensioni colossali”, ha evidenziato, perché è “assolutamente necessario includere tutti”.
Repubblica Digitale. L’iniziativa aderisce al Manifesto della Repubblica Digitale promosso dal Commissario Straordinario del Governo per l’attuazione dell’Agenda Digitale, ha il patrocinio della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, dell’ANCI ed è aperta al contributo di altre aziende, istituzioni e operatori pubblici e privati in ottica di ecosistema finalizzato a fare rete e massimizzare le opportunità per i cittadini. Il progetto si inserisce in un contesto che vede l’Italia ancora indietro nelle classifiche europee per l’utilizzo dei servizi digitali. Circa 18 milioni di cittadini, il 30% di quelli con più di 6 anni, non hanno usato Internet nell’ultimo anno. Una famiglia su quattro non possiede una connessione a Internet: di queste famiglie il 58% dichiara che non è connesso perché non lo sa usare, mentre il 21% non usa Internet perché non lo reputa uno strumento interessante.
20 mila ore di lezione
Il programma di formazione fa leva su oltre 400 formatori TIM che offriranno oltre 20 mila ore di lezioni entro la fine del 2020, coinvolgendo associazioni, centri di aggregazione ed incontro territoriali, polisportive e centri anziani, con l’obiettivo di diffondere le competenze digitali necessarie per accedere alle grandi opportunità offerte da Internet.
Cittadini, PA e imprese
L’obiettivo è coinvolgere le persone rimaste fuori dal digitale, quelle che hanno la maggiore necessità di essere affiancate nel loro percorso di educazione digitale, per imparare a navigare in rete, comunicare e usufruire dei servizi di cittadinanza digitale, come ad esempio mandare una PEC, cambiare il medico di base con lo SPID e pagare un certificato con il sistema pagoPA. Particolare attenzione verrà inoltre rivolta alla formazione per le imprese, con un focus sulle PMI, attraverso sessioni dedicate ospitate all’interno delle sedi di Tim Academy.
Il tour
TIM darà vita ad un tour itinerante su tutto il territorio nazionale, toccando principalmente comuni con una popolazione compresa tra i 10 mila e i 60 mila abitanti, dove saranno svolti corsi di formazione digitale della durata di 3 settimane. In particolare, una scuola mobile sosterà nelle principali piazze dei comuni coinvolti nell’iniziativa, informando e coinvolgendo i cittadini e le imprese locali attraverso specifiche azioni formative.
Come il digitale migliora la vita. In particolare, ogni tappa prevede la presenza di un team di formatori per i corsi in aula e di un team di facilitatori dedicati alle attività di sportello digitale in piazza, pronti a spiegare al pubblico come il digitale possa migliorare concretamente la vita quotidiana.
Ricerche efficaci, PA, social. Ad esempio come fare una ricerca efficace e come navigare un sito Web oppure come sfruttare le potenzialità della rete per risparmiare tempo e accedere a tutti i servizi pubblici ormai fruibili on line. Oppure la gestione della casella di posta, la scelta delle giuste app per scrivere messaggi, telefonare o videochiamare, l’utilizzo dei social network per informarsi e condividere informazioni, l’utilizzo di strumenti di produzione di foto e video nella quotidianità. In parallelo saranno svolti laboratori didattici e diverse attività formative in aula rivolte a cittadini e dipendenti comunali, sia negli spazi TIM sia in altre location del territorio individuati in sinergia con le amministrazioni e associazioni locali.