Cresce l’interesse di aziende e investitori per il settore energetico. Polihub curerà l’empowerment imprenditoriale dei partecipanti a Next Energy. Intervista a Stefano Mainetti
PoliHub è da sempre impegnato come hub nel supporto alle aziende che vogliano perseguire l’innovazione in modalità aperta, cioè collaborando con università, istituti di ricerca, startup. Il progetto “Next Energy” si inserisce esattamente in questo percorso ed è l’occasione per collaborare con Terna, al fine di individuare talenti ed idee innovative ad alto potenziale.
All’interno di un incubatore universitario si confrontano moltissime startup e idee innovative. Che tipo di riscontro avete per quanto riguarda il settore energetico? È un settore in crescita?
Il settore energetico è molto interessante. Per raccogliere opportunità e sfide delle energie rinnovabili è oggetto di profonda innovazione. Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un crescente interesse da parte di aziende ed investitori verso questi ambiti. Le sfide energetiche globali porteranno certamente a sviluppi interessanti nei prossimi anni. Verranno coinvolti tutti gli operatori, le università, gli investitori, le imprese. Polihub, forte della tradizione che il Politecnico di Milano ha nel settore specifico, è pronto a giocare il ruolo di regista per abilitare a facilitare le sinergie.
Il tema dell’energia è una delle sfide più importanti che attendono il nostro paese.
In Italia abbiamo circa 450 Startup Innovative operanti in ambito energetico (dati Maggio 2015): circa l’11% del totale. È importante sottolineare che quasi il 90% di queste opera nella ricerca scientifica e sviluppo, settore fondamentale per favorire a crescita competitiva del comparto energetico. Alcune di queste imprese operano in ambiti maturi, dove è più difficile proporre innovazioni disruptive, mentre altre operano in ambiti che si sono sviluppati più di recente e che rappresentano uno spazio con ancora molto da esplorare. In entrambi i casi è certamente importante avere un differenziale competitivo basato su solidi asset tecnologici e puntare da subito ai mercati globali.
Qual è il percorso che un giovane deve aver fatto per poter rispondere a una call del tipo di Next Energy? E quali sono invece le lacune maggiori che riscontrate?
Per rispondere a questo tipo di call un giovane o una giovane deve possedere una solida preparazione tecnica, flessibilità e creatività che permettano di abbracciare le sfide tecnologiche del nuovo millennio. I punti di debolezza che generalmente riscontriamo riguardano la solidità del modello di business proposto: è proprio per questo che li affianchiamo e li aiutiamo ad esprimere al meglio il loro potenziale innovativo.