I pagamenti mobili, lo abbiamo ribadito più volte, hanno più successo quando collegati a servizi che semplificano la vita dell’utente-cittadino. È il caso di Pyng, l’app di Telepass lanciata a marzo nelle città di Ferrara e Roma che permette, in modo semplice e veloce, di pagare la sosta delle strisce blu, addebitando l’importo direttamente sul proprio conto Telepass.
L’abbiamo provata e commentata con Ugo de Carolis, amministratore delegato di Telepass, uno dei protagonisti di questa piccola rivoluzione digitale a favore dei cittadini.
Come sta andando Pyng?
“Abbiamo creduto tanto in questo servizio e i numeri ci stanno dando ragione. A oggi l’app di Pyng è stata attivata da più di 27mila clienti attivi Telepass a un mese dal lancio. Ma vogliamo crescere ancora. Per questo stiamo lavorando con molti comuni: Milano, Torino, Bologna e Salerno dove lanceremo nelle prossime settimane, per estendere successivamente il servizio alla maggior parte dei cittadini italiani”.
Perché avete deciso di creare un’app invece di integrare il pagamento in quella di Telepass?
“Ci abbiamo ragionato tanto ma alla fine ci siamo voluti concentrare sull’esperienza dell’utente. Crediamo che le app che integrano troppe funzionalità generino confusione e complessità di navigazione. Gli utenti iniziano a perdersi già dal menu e sono necessari troppi passaggi per raggiungere la funzione desiderata. Stiamo, per esempio, per lanciare un servizio per la gestione dei servizi Telepass per le flotte aziendali ed anche questo avrà un app dedicata. I numeri di Pyng al momento confermano che siamo sulla strada giusta”.
Esistono altri servizi analoghi. In cosa si differenzia Pyng?
“Non siamo stati i primi a fornire il servizio di pagamento delle strisce blu tramite smartphone. Tuttavia abbiamo un vantaggio competitivo importante: una massa critica costituita dalla nostra clientela di più di 8 milioni di persone che vengono costantemente raggiunti dalle nostre comunicazioni, via email ed sms. Anche se nel caso di Pyng anche il passaparola sta funzionando tantissimo. Un cliente Telepass che vuole iscriversi a Pyng deve solo attivare il servizio, senza step aggiuntivi e complessi e senza dover inserire numeri di carte di credito o dover precaricare un borsellino elettronico. L’aspetto della semplicità per noi è fondamentale: attivi il parcheggio con un click e troverai il pagamento nella tua fattura Telepass. Abbiamo lavorato sodo per rendere l’esperienza utente il più semplice e intuitiva possibile. Basta essere cliente Telepass registrato all’area Telepass Club, essere dotato di smartphone e scaricare l’applicazione (disponibile su Android e iOS) o utilizzare il minisito fatto apposta per i clienti che usano differenti sistemi operativi: questa, installata sul proprio mobile, rivela immediatamente la posizione, permette di scegliere la targa associata al Telepass o inserirne una nuova, e consente di impostare la durata (prolungabile attraverso l’app stessa) della sosta, il cui importo effettivo viene addebitato direttamente sul conto Telepass. A raccontarla sembra lunga, ma in realtà bastano due click. Una prova concreta di come i servizi dedicati alla mobilità si fanno sempre più smart, incontrando semplificazioni e digitalizzazioni che giovano tanto alle città quanto ai cittadini. In più si può prolungare oo interrompere il parcheggio in ogni momento pagando pertanto solo l’utilizzo effettivo”.
Quanto è importante il pagamento in mobilità per Telepass?
“Il pagamento on-the-go è il cuore del nostro business. Per cui direi che un servizio come Pyng è centrale nelle nostre strategie. Anche per questo stiamo lavorando per estendere i servizi di pagamento tramite addebito su conto Telepass a disposizione della nostra clientela anche ad altri servizi come i traghetti per la Sicilia, il cui pagamento tramite il nostro apparato sta per partire ed altri che sono allo studio come il rifornimento presso di benzina o il ticketing dei trasporti pubblici”.
Perché anche aziende il cui core business non sono i pagamenti (Apple, Google, ecc) sono attratte da questo mondo?
“Credo che quello del cashless sia un trend importante grazie alle nuove tecnologie e questo spiega l’interesse dei grandi player come fornitori di servizi. Anche se non so quanto gli Italiani siano davvero pronti a lasciare a casa il portafoglio. C’è inoltre un tema di fiducia per cui non penso che la Banca potrà scomparire del tutto. A patto naturalmente di innovare e digitalizzarsi andando così incontro alla domanda di un consumatore sempre più esigente soprattutto riguardo alla semplicità delle soluzioni. Il mondo sta cambiando grazie al digitale e dobbiamo essere pronti a coglierne le opportunità”.