Nuovo ossigeno per la ricerca italiana grazie al lavoro condiviso di Sofinnova Partners e Fondazione Telethon. Il fondo investirà in 15/20 startup italiane
80 milioni destinati a startup italiane che svilupperanno progetti d’eccellenza per trovare cure per le malattie rare. Oggi, a margine del Technology Forum Life Science organizzato da The European House Ambrosetti, Sofinnova e Telelthon hanno annunciato l’avvio e l’inizio delle attivita del primo fondo italiano dedicato al biotech. Oltre ai già annunciati 40 milioni destinati al progetto dalla piattaforma ITAtech – joint venture tra CDP e FEI – il fondo ha raccolto più di 40 milioni dal mercato. “Nel giro degli utlimi 6 mesi – ha spiegato alla stampa Graziano Seghezzi Managing Partner di Sofinnova – con Telethon abbiamo coinvolto oltre 100 investitori quasi tutti italiani che hanno contribuito a far raggiungere la cifra di 80 milioni al fondo. Tra gli investitori principali oltre a Cassa Depositi e Prestiti c’è il Fondo Europeo di investimenti, una fondazione bancaria importante, uno dei Family Officer più rilevanti”. Il fondo è attivo già da questa settimana e si prevede che il primo finanziamento arriverà entro l’inizio del 2019. Avrà una durata di 12 anni e punta a finanziare tra le 15 e le 20 aziende.
Obiettivo: nuove cure per le malattie rare
Il Fondo Sofinnova Telethon nasce per mettere a disposizione nuove risorse a supporto dei progetti di ricerca biotech italiani più promettenti e focalizzati sulle malattie genetiche rare, agevolando i processi che favoriscono il passaggio dai risultati della ricerca alla loro applicabilità in prodotti fruibili per la comunità.
I fondi saranno impiegati per far nascere e finanziare startup biotech in Italia.
“Si tratta di aziende che ad oggi non esistono – ha sottolineato Seghezzi – ma che grazie al fondo potranno sviluppare il proprio progetto. Abbiamo già in fase di valutazione diversi progetti e di questi almeno 5 sembrano già molto interessanti”.
Arriva dunque nuovo ossigeno per la ricerca italiana grazie al lavoro condiviso di due organizzazioni qualificate come Safinnova Partners e Fondazione Telethon. “Siamo davanti a un’importante opportunità per accelerare lo sviluppo di nuove tecnologie che aiutino a trovare cure nell’ambito delle malattie rare – ha detto Francesca Pasinelli, Direttore Generale di Fondazione Telethon – la fondazione metterà in campo la sua esperienza per individuare i progetti più validi”. Pasinelli ha ricordato che in 27 anni di attività Telethon ha raccolto oltre 500 milioni di investimenti tramite donazioni da privati.
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I partner del fondo
Sofinnova Partners è una società internazionale di venture capital leader nel settore delle bioscienze, che, in oltre 45 anni di attività, ha promosso e finanziato più di 500 aziende creando leader di mercato in tutto il mondo e raggiungendo un volume totale di fondi in gestione pari a 2 miliardi di euro. Recentemente, in Italia, la società ha investito in BiovelocITA, il primo acceleratore biotech Italiano, in Erydel, azienda biotecnologica italiana specializzata nella somministrazione di farmaci veicolati mediante i globuli rossi del paziente e in Enthera, azienda focalizzata sullo sviluppo di farmaci per il diabete e le malattie gastro-intestinali.
Fondazione Telethon è la charity biomedica riconosciuta dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, che lavora ogni giorno per dare risposte concrete a chi lotta contro una malattia genetica rara, attraverso la gestione dei fondi raccolti destinati a una ricerca scientifica di eccellenza. A Fondazione Telethon, forte della sua conoscenza capillare del mondo della ricerca italiana nell’ambito delle malattie genetiche rare, spetterà il compito di individuare i progetti ritenuti sviluppabili in nuove terapie attraverso la creazione di aziende biotech.
Il Fondo Sofinnova Telethon potrà contare sull’esperienza di un team italiano formato da due specialiste del trasferimento tecnologico: Lucia Faccio, con una lunga esperienza di business development in Fondazione Telethon, e Paola Pozzi, precedentemente responsabile dell’ufficio di trasferimento tecnologico dell’Ospedale San Raffaele. Il team, supportato da advisor internazionali con forte esperienza nel settore delle malattie genetiche rare, si concentrerà su azioni di finanziamento tese ad accelerare la verifica di fattibilità (proof of concept) che precede la fase clinica e trasformando i progetti più promettenti in società biotech.
Durante la presentazione del Fondo, che ha come finalità la promozione del trasferimento tecnologico italiano, Saghezzi e Pasinelli hanno anche detto che, in una seconda fase sarà lanciata una call per startup per trovare sul territorio progetti validi. “Abbiamo già iniziato a dialogare con alcune università, quello che più ci interessa è investire in eccellenze. E in Italia ce ne sono”.