Nell’era Covid le piattaforme streaming vivono un boom. L’intervista all’ad Paolo Del Brocco
Virtual reality e cinema. Cosa è cambiato nell’industria cinematografica nell’era Covid? Quali le nuove frontiere del prodotto cinematografico? Temi che sono stati affrontati sul palco virtuale di #SIOS20, durante il talk “Immersi nel futuro”, condotto da Giampaolo Colletti con Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema. Nel 2007 Paolo Del Brocco è stato nominato direttore generale di Rai Cinema e, dal 2010, ne è amministratore delegato. Una lunga carriera in Rai, iniziata nel 1991, durante la quale ha ricoperto svariati incarichi tra cui quelli di pianificazione e analisi gestionale di Rai Cinemafiction, di coordinamento dei sistemi di controllo di gestione, e di responsabilità dell’area Amministrazione Finanza e Controllo di Rai Cinema spa.
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Paolo Del Brocco, Rai Cinema
Le nuove frontiere del cinema
Il campo della virtual reality è un argomento di cui si sente spesso parlare, ma quali sono le funzioni che può offrire oggi all’industria cinematografica? “La VR rappresenta uno strumento utile a veicolare nuovi contenuti verso un pubblico più ampio, con l’intento di avvicinare sempre più giovani al cinema – afferma l’a.d. – La mission è quella di supportare l’industria del cinema e venire incontro alle esigenze delle varie fasce di pubblico. Proprio al fine di soddisfare i gusti degli spettatori, l’innovazione si pone al centro, rappresentando un’opportunità per fornire nuovi stimoli all’industria cinematografica sia in ambito creativo che tecnologico e, perché no, utile anche creare nuove figure professionali e opportunità di lavoro“.
Il cinema ai tempi del Covid
In tempi di pandemia, la fruizione cinematografica digitale è stata l’ancora di salvezza per un settore che sta vivendo una crisi senza precedenti. Pregi e difetti, che se ne voglia dire, se il cinema ha continuato ad andare avanti in una qualche maniera è stato grazie all’opportunità di poterne usufruire online. “In questo periodo non sono cresciute solo Netflix o Amazon Prime Video, ma anche Rai Cinema e Rai Play, che hanno allargato la propria platea di spettatori – spiega l’a.d. Del Brocco – La fruizione on demand ha imposto una riprogettazione della tipologia di contenuto proposta, mantenendo un saldo legame tra il cinema e il pubblico. Un legame che va preservato e non deve essere danneggiato. In questo senso, il virus e l’emergenza sanitaria hanno accelerato il consumo digitale anche in ambito cinematografico ed è grazie a piattaforme digitali, come Rai Cinema, se, comunque, si sono potuti vedere quei film non usciti in sala. Creare engagement è essenziale soprattutto per pubblico giovane, senza perdere di vista racconto cinematografico. Su Rai Cinema abbiamo lanciato corti che hanno avuto un impatto a 360 gradi, incuriosendo tanti attori e influencer che ne sono rimasti piacevolmente sorpresi”.
Che cosa aspettarsi, quindi, dall’anno che verrà? “Opportunità e reattività sono due parole chiave nel rilancio dell’economia e dell’audiovisivo. Impegno, fiducia e positività i concetti che, nella mia opinione, devono essere perseguiti quotidianamente. Tessere la narrazione del nostro paese in ambito cinematografico resta essenziale, anche al fine di soddisfare le esigenze culturali dei cittadini, verso l’inclusione e la protezione del nostro patrimonio artistico“, conclude l’a.d Del Brocco.