Davide Ghezzi: «Auspichiamo che si possano trovare formule di collaborazione con l’amministrazione comunale, per incentivare la diffusione del carpooling urbano ed integrarlo nell’offerta di mobilità pubblica»
A pochi giorni dalla presentazione della proposta di legge per la Sharing Economy Zego porta a casa un’importante vittoria che, ancora una volta, ribadisce la legittimità della sua app di carpooling urbano istantaneo davanti alla legge.
Un utente registrato alla community Zego ha vinto il ricorso presentato al giudice di pace contro il verbale emesso dalla Polizia Municipale di Milano, in cui veniva contestata la violazione dell’articolo 86 del codice della strada (relativo al servizio di piazza con autovetture con conducente o taxi). Il giudice di pace, già nella prima udienza, ha disposto l’annullamento del verbale e di tutte le sanzioni amministrative collegate, condannando il Comune al pagamento delle spese.
Un carpooling a norma di legge – «Come abbiamo sempre sostenuto, a Zego non è applicabile alcuna sanzione per la violazione dell’articolo 86: si tratta di un servizio di puro carpooling, senza tariffe e con l’unica opzione del rimborso volontario per il viaggio condiviso. Come tale, si conforma in tutto e per tutto a quanto stabilito in materia dalle normative attuali», commenta il socio fondatore della società, Davide Ghezzi.
A Milano gli under 35 preferiscono Zego: alcuni dati – Nel capoluogo lombardo il servizio continua a crescere, soprattutto gli under 35, che rappresentano il 60% della community milanese. Il picco delle richieste di passaggio si verifica durante il fine settimana nelle zone della movida notturna ed è concentrato soprattutto nella fascia dopo le 20: questo lascia intendere che nelle ore serali gli utenti della community considerano un passaggio con Zego, oltre che più comodo, anche più sicuro rispetto ai mezzi pubblici, di solito meno frequentati in quella fascia della giornata.
Si colma un gap nell’offerta di mobilità. Grazie alla flessibilità dei suoi passaggi on demand e ai costi contenuti a Milano, ma non solo, Zego è diventato un punto di riferimento nella mobilità urbana, capace di rispondere a esigenze che a volte non vengono soddisfatte dagli altri player del mercato. «Per questo – conclude Davide Ghezzi – auspichiamo che si possano trovare formule di collaborazione con l’amministrazione comunale, per incentivare la diffusione del carpooling urbano ed integrarlo nell’offerta di mobilità pubblica: questo aumenterebbe in modo esponenziale le possibilità di trasporto a disposizione dei cittadini, con effetti positivi sulla riduzione del traffico e sull’inquinamento».
Lo Sharing Economy Act: un importante passo avanti – La proposta di legge sulla Sharing Economy intanto segna un passo avanti nel regolamentare un fenomeno emergente e inarrestabile. «Crediamo che misure volte a tutelare gli utenti e a fare chiarezza siano urgenti e, in questo senso, il ruolo dell’antitrust è estremamente positivo – continua Ghezzi -. È importante che i criteri con cui le piattaforme di sharing economy possono accedere al Registro elettronico nazionale siano chiari. Per quanto riguarda il carpooling riteniamo che alla soglia di reddito fissata debbano essere sottratte tutte quelle spese che l’utente sostiene per la condivisione della propria auto (carburante, assicurazione, pedaggi, bollo, ecc.)».
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