Lo avevamo anticipato parlando del lancio del servizio p2p di CartaSi: gli attori del settore bancario si stanno adoperando per fornire servizi di trasferimento di denaro istantaneo da persona a persona. Il nemico da battere in Italia e in Europa come sempre è PayPal, che da tempo offre questo servizio alla sua clientela con insieme anche la possibilità per l’utente destinatario di richiedere che gli venga inviato il denaro dovuto via sms o email.
In Inghilterra diverse banche si sono consorziate (avevamo parlato di Paym) per fornire ai loro clienti il servizio. La prima soluzione, a dire il vero, è stata Pingit di Barclays. In Italia è la volta di UBI Banca che giovedì 10 luglio presenterà un nuovo servizio di pagamento tra utenti privati.
L’invio diretto di denaro sarà tra Iban e il beneficiario può anche non essere un cliente UBI. È stata anche implementata un’apposita app che consentirà il trasferimento anche selezionando dalla rubrica il numero di cellulare del beneficiario che dovrà anch’esso essersi registrato al servizio per poter ricevere il denaro inviato.
La transazione avviene in tempo reale rendendo così sempre più semplice dividere il conto di una cena tra amici, dividere le spese per un regalo comprato in comune o per un genitore dare la paghetta al propri figlio. Il caso d’uso che promette maggiori volumi è comunque quello delle remittances, trasferimenti di denaro verso l’estero (soprattutto a familiari) effettuati da residenti in Italia. Si tratta di un business promettente e che rischia, in un futuro non lontano, di far concorrenza serrata ai grandi del settore (WU, Money Gram ecc)
La soluzione tecnologica che a breve lancerà UBI stata implementata da SIA che ha lanciato un test nella città di Bergamo. Giovedì a Milano andremo a provarlo per voi consapevoli del fatto che si tratta solo dell’inizio di una era in cui i pagamenti saranno sempre più digitali e sospratutto mobile. Non è difficile immaginare che l’evoluzione del p2p porterà ben presto a trasferimenti non solo c2c (consumer to consumer) ma anche e c2b (consumer to business) trasformandosi così da mero trasferimento a sistema di pagamento.