La startup pugliese specializzata nella progettazione di stampanti 3D a livello industriale ha annunciato la chiusura del suo primo round
Roboze, la startup di Alessio Lorusso che ha vinto il premio speciale EY il mese scorso, ha annunciato di aver chiuso il primo round di investimento da 3 milioni di euro con Equiter SPA, società partecipata da Intesa Sanpaolo, Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT e Fondazione CRC.
Dopo soli 3 anni la startup pugliese che produce le stampanti 3D più precise al mondo per super polimeri, ha già stretto contatti con General Electric, Airbus, Iveco, Dallara Automobili.
In occasione del premio EY avevamo conosciuto Alessio che ci aveva raccontato di come a soli 17 anni avesse deciso di seguire la sua passione iniziando a costruire stampanti 3D tra le mura di casa. Dopo poco tempo la scelta di trasformare la sua passione in un’azienda che ad oggi ha sede a Bari e dà lavoro a una decina di professionisti. “La mia scelta è stata quella di stabilire la nostra sede a Bari – ci aveva raccontato – e alcuni dei ragazzi che lavorano con me si sono trasferiti qui dal nord Italia per lavorare in azienda”.
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I prossimi investimenti
“Grazie al nostro primo round d’investimento potremo accelerare la crescita in modo repentino, sviluppando più velocemente nuove tecnologie e materiali di stampa 3D su cui stiamo già lavorando. Inoltre, avvieremo subito una fortissima fase di espansione commerciale in EMEA e USA”, ha commentato Alessio Lorusso dopo aver annunciato il round.
La crescita di Roboze
Ad oggi, Roboze – come racconta il comunicato diramato – ha registrato una crescita del 100% ogni anno e punta a una crescita del 500% raggiungendo gli 80 dipendenti il prossimo anno. Le stampanti 3D Roboze sono usate oggi in 24 Paesi nel mondo e sono supportate da rivenditori strategici e partner per ogni area a livello globale. “L’investimento del fondo RIF, gestito da Equiter, in Roboze avviene dopo una attenta analisi finanziaria e tecnico scientifica che ha confermato il potenziale di della società. È una operazione di mercato, che risponde alle logiche di intervento proprie del private equity, e che ha l’obbiettivo di accelerare il percorso di crescita già avviato dalla società pugliese. Questo investimento testimonia la flessibilità e l’innovatività degli strumenti finanziari messi a disposizione dalla Banca Europea degli Investimenti attraverso il Miur”, ha commentato Enrico Bertoni, direttore generale di Equiter.
Tra i partner scientifici e i committenti Roboze ritroviamo numerosi e qualificati centri di ricerca: l’Università e il CNR di Catania, l’Istituto Italiano di Tecnologia, il Royal Melbourne Institute of Technology, il Politecnico di Torino, il Politecnico di Bari e alcuni dei più grandi centri di ricerca di elettronica, optoelettronica e medicina in Corea del Sud. Nell’ottica di rafforzare il posizionamento sul mercato di settore, questa evoluzione dell’azienda si traduce in una sempre maggiore focalizzazione sulle soluzioni di stampa 3D per la produzione di parti finite funzionali con polimeri ad alte prestazioni, sostitutive dei metalli anche in applicazioni estreme, che hanno reso Roboze punto di riferimento nel mercato.
L’investimento permetterà inoltre di accelerare anche lo sviluppo di nuove tecnologie e materiali per l’industria medicale ed aeronautica, oltre che a rafforzare la propria presenza nell’area EMEA e USA. Roboze ora punta di diritto a conquistare la leadership di mercato nel settore della stampa3D per super polimeri per applicazioni estreme.