La cosa riguarda l’Italia molto da vicino
Dopo il sì al piano da 750 miliardi – il famoso Recovery Fund per risollevare l’economia europea – in Italia molti si staranno chiedendo cosa sono i grants di cui si sente parlare in questi giorni. Si tratta dei cosiddetti finanziamenti a fondo perduto che il nostro paese – e altri che vi faranno richiesta – potranno ottenere per reagire alla recessione e alla crisi economica che tutto il mondo sta affrontando dopo il lockdown. Come si è visto nella fase dei negoziati, il tasto dei grants è stato tra i più delicati, soprattutto per via dell’opposizione dei Frugal Four.
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Giuseppe Conte al termine dei negoziati di Bruxelles
Grants: tanti o pochi?
Il primo ministro olandese, Mark Rutte, è stato tra i politici più critici nei confronti dei finanziamenti a fondo perduto, visti dai paesi frugali quasi fossero una sorta di regalo agli stati giudicati spreconi (leggi l’Italia), alla faccia della solidarietà europea da dimostrare in un momento di difficoltà senza precedenti. Come vi abbiamo documentato nei vari approfondimenti, una volta a regime il Recovery Fund verrà suddiviso in 390 miliardi di sussidi e 360 di prestiti da concedere ai Paesi membri vincolati a condizioni ben precise.
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Sulla questione dei grants e dell’entità economica dei finanziamenti a fondo perduto si è espressa anche la numero 1 della Banca Centrale Europea. Christine Lagarde ha rilasciato un’intervista in cui sottolinea che a Bruxelles i capi di Stato e di Governo non hanno avuto abbastanza coraggio. «Poteva essere un piano migliore, ma è comunque un piano ambizioso», ha dichiarato al Washington Post. La questione riguarda da vicino l’Italia, soprattutto perché si tratta del paese più esposto alla crisi economica in corso.