Il premier continua il tour per l’Europa in cerca di alleati. Venerdì e sabato nuovo summit per provare a decidere sugli aiuti comunitari. E il governo dovrà prendere una decisione su Atlantia
Sarà una settimana caldissima per Giuseppe Conte, impegnato su due fascicoli incandescenti, capaci di far fibrillare la sua traballante maggioranza e in grado, a seconda di come saranno gestiti, di regalare facili pretesti elettorali alle opposizioni. Da un lato, infatti, il governo dovrà giocare la partita del Recovery Fund, stringendo rapporti nel resto d’Europa, dall’altro bisognerà decidere sul dossier Atlantia. Perché venerdì, da Venezia, il premier ha detto che il suo esecutivo è stato così veloce nella ricostruzione del ponte di Genova che è arrivato prima il nuovo viadotto sul Polcevera di una decisione definitiva su Autostrade. La realtà però è ben diversa: sono passati circa 24 mesi dalla tragedia che ha colpito il capoluogo ligure e il governo non ha ancora dato seguito alle tante minacce di revoca. E adesso anche il PD, non solo il M5S, chiede di prendere una decisione, qualunque essa sia…
Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte e la cancelliera tedesca Angela Merkel
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Lunedì, Conte vola da Merkel
La settimana di Conte avrà inizio con l’incontro, calendarizzato per oggi, con la lady di ferro dell’Unione europea, resa ancora più potente dal fatto che dal primo luglio scorso ha avuto inizio il semestre europeo a guida tedesca. Si parlerà naturalmente dei 170 miliardi e poco più che l’Italia potrebbe ricevere se andasse in porto il Next Generation Eu di Ursula von der Leyen e delle possibilità che ha Berlino di dissuadere i Frugal Four, ostili al progetto franco-tedesco. Il premier italiano dovrà convincere Merkel a non arretrare: sembra infatti che sul tavolo, per strappare il “sì” agli oppositori del Nord, ci sia già la proposta di far scendere il fondo da 750 miliardi a 500.
Martedì, redde rationem con Autostrade
Martedì sarà il giorno di Autostrade. Non ci dovrebbero essere altre possibilità per il premier di posticipare ulteriormente la decisione: tanto M5S quanto il PD inchiodano infatti Conte alle sue responsabilità. Salvo sorprese dell’ultim’ora, perciò, si terrà domani il Consiglio dei ministri che dovrà decidere sulla revoca ai Benetton e, dunque, anche sul futuro della stessa Atlantia, colosso da 12mila dipendenti solo in Italia, che potrebbero veder scricchiolare il proprio posto di lavoro. ASPI ha inviato al Ministero delle Infrastrutture una nuova proposta in cui accetta tutte le richieste avanzate dall’esecutivo: scongelati gli investimenti (13,2 miliardi), varato un piano da 7 miliardi in manutenzione, destinati 3,4 miliardi a titolo di risarcimento a Genova, accettato di tagliare i pedaggi del 5% per i prossimi 5 anni e di far scendere i Benetton dall’88 al 49% così da rendere possibile, per mezzo di un aumento di capitale, l’ingresso dello Stato. I 5 Stelle però non amano l’idea di entrare nel capitale sociale assieme ad Atlantia, diventare cioè “soci dei Benetton” e continuano a insistere sulla revoca. Ma la revoca presenta incognite tanto per il Gruppo quanto per il governo: in caso di battaglia giudiziaria dall’esito assai incerto, entrambi gli attori potrebbero essere condannati a sborsare miliardi a titolo di risarcimento a favore della controparte.
La task force anti-Covid di Roberto Speranza
Martedì 14, nuovo dpcm anti-Covid
Sempre martedì dovrà essere varato il nuovo dpcm sulla Fase 3, in sostituzione di quello che scadrà tra poche ore. Il governo è intenzionato a rinnovare tutte le misure di sicurezza, anche perché domenica il numero dei contagi è tornato a salire: quindi le mascherine resteranno obbligatorie nei locali pubblici almeno fino a fine luglio e continuerà a esserci il divieto per fiere, sagre e discoteche, salvo diverse decisioni prese a livello regionale.
Mercoledì, Conte alla prova del Parlamento
Questa volta Conte non potrà nemmeno più sfuggire al voto delle aule. Una quindicina di giorni fa c’era riuscito adducendo al fatto che il summit europeo fosse informale, quindi non meritasse dichiarazioni sulla posizione dell’Italia da far ratificare al Parlamento. Il summit del 17 e del 18 luglio, invece, per quanto rischi di non essere risolutivo, è ufficiale, quindi il presidente del Consiglio dovrà andare alle Camere e farsi votare la strategia che intende tenere a Bruxelles. Un percorso a ostacoli ricco di insidie dato che la maggioranza continua a perdere pezzi, soprattutto in Senato. E se si parlasse di MES, Conte rischierebbe persino il fuoco amico dei grillini.
Giovedì, incontro con Macron?
Potrebbe tenersi giovedì l’incontro tra Giuseppe Conte e l’altro alleato nella sfida europea del Recovery Fund, il presidente francese Emmanuel Macron, cui si deve essenzialmente la proposta di aiuto comunitaria che ha dato corpo al Next Generation Eu.
Charles Michel, presidente del Consiglio europeo
Venerdì e Sabato, la 48 ore per l’Italia
Infine, il 17 e il 18 luglio prossimi avrà luogo il nuovo Consiglio europeo. L’ordine del giorno è sempre lo stesso dall’inizio della pandemia: trovare una posizione comune, che soddisfi tutti, e dare inizio al programma di aiuti economici ai Paesi travolti dal Coronavirus, Italia in testa. I Frugal Four però non ne vogliono sapere, il cammino per arrivare a veder siglato un accordo sul Next Generation Eu potrebbe essere ancora parecchio lungo e il governo italiano, sempre più debole, potrebbe non essere in grado di avere la forza di combattere questa battaglia, se si prolungasse ancora, anche perché senza quei soldi ci avviamo a un autunno di proteste e tensioni sociali.