A due mesi dall’installazione della prima antenna a Matera, si fa il punto sugli scenari applicativi della connessione 5G, con una conferenza stampa che si è svolta in contemporanea (e in collegamento) a Bari, nella sala Terminal Crociere del Porto e a Matera a Palazzo Lanfranchi
Si iniziano a vedere e toccare con mano le prime applicazioni del #BariMatera5G, il progetto con cui Tim, Fastweb e Huawei si sono aggiudicate il bando del Mise che, con una dotazione finanziaria di oltre 60 milioni, prevede la sperimentazione del 5G, nel corso di 4 anni (a partire dal 2018), nelle due città, rendendole le prime in Europa. Sono state presentate nella conferenza stampa, svoltasi in contemporanea a Bari, nella sala Terminal Crociere del porto, e a Matera, a Palazzo Lanfranchi, che ha visto la partecipazione di Francesco Russo, Executive Vice President Public Affairs Tim, Sergio Scalpelli, Direttore Relazioni esterne e istituzionali di Fastweb, Domenico Arcuri, AD Invitalia, Ugo Patroni Griffi, Presidente dell’Autorità Portuale, Enrico Bagnasco, TIM e Segretario General Assembly Bari Matera, Andrea Lasagna, Technology Officer di Fastweb, Fabio Moresi, Wireless Marketing Manager di Huawei, Giorgio Castelli, Responsabile Services Innovation TIM, Michele Gramegna, responsabile Attività industriali Isotta Fraschini, Enzo Acito, Assessore comunale all’Innovazione, Raffaello De Ruggieri, sindaco di Matera, Marco Bentivogli, Segretario generale FIM-CISL, e Antonio Decaro, sindaco di Bari.
Il progetto #BariMatera5G, come ha ricordato Enrico Bagnasco, coinvolge oltre 50 partner, tra cui 7 centri universitari e di ricerca, 34 imprese e 11 pubbliche amministrazioni, e offrirà una velocità di connessione e capacità di trasmissione dati 10 volte superiore a quella del 4G, dando la possibilità di creare oltre 70 use case nei territori coinvolti. “Partecipano meglio e vincono le sfide aperte dalle nuove tecnologie – ha detto Domenico Arcuri, amministratore delegato di Invitalia – quelle imprese e quei luoghi che sanno usarle in modo efficace, cioè generando profitto e benefici per i cittadini e la comunità. La quarta rivoluzione industriale rappresenta una vittoria del tempo sullo spazio, in cui la velocità di connessione consente di appropriarsi meglio dei luoghi”.
Due gli use case presentati nel corso della conferenza stampa. Prevedono entrambi l’impiego della Realtà Virtuale e sono legati al settore turismo e indutrial. A Matera, è stata sviluppata un’esperienza di visita e guida interattiva del complesso delle chiese rupestri di Madonna delle Virtù e San Nicola dei Greci. L’utente, indossando un Oculus Rift, si immerge in questi luoghi storici e può interagire, venendo assistito da uno storytelling ad hoc. Questo use case ha visto la collaborazione di Tim con l’Università degli Studi della Basilicata, uno dei centri universitari coinvolti nel progetto #BariMatera5G, che sta sviluppando, in partnership con alcune aziende lucane, ulteriori applicazioni, come un atlante interattivo.
A Bari, invece, il Consorzio Bari-Matera 5G ha sviluppato una soluzione di Realtà Aumentata che facilita la manutenzione dei macchinari e dei motori delle navi della Isotta Franchini Motori, azienda partner del gruppo Fincantieri. Il sistema si compone di tre elementi: uno smart helmet, in cui sono integrati i Microsoft HoloLens, che fornisce immagini tridimensionali sovrapposte alla componente osservata. Il personale può così fornire assistenza agli addetti ai lavori nelle attività di montaggio e smontaggio, ma anche nell’individuare eventuali malfunzionamenti. C’è poi una piattaforma Cloud, che raccoglie tutte le informazioni utili per gli interventi sui motori, e Skype per chiamate di assistenza, anche da remoto. Gli scenari di sperimentazione individuati per l’applicazione del 5G vanno, però ben oltre questi settori: si parla di Smart Port (il porto di Bari rientra nelle Zes – Zone economiche speciali), con servizi in grado di garantire il controllo degli accessi e il monitoraggio dell’area ma anche l’automatizzazione di operazione di carico e scarico; Smart City e trasporti, sicurezza pubblica con wearable cam e uso di droni, monitoraggio ambientale, smart infrastructure, inteso anche come conservazioni del patrimonio storico-culturale, mobilità e sicurezza stradale, sanità 5.0 e smart farming.
Andrea Lasagna, Technology Officer di Fastweb, ha parlato di un sistema di interconnessione tra gli ambienti ospedalieri di Bari e Matera, che collegherà cose e persone, migliorando il rapporto medico-paziente e offrendo anche servizi telediagnosi. Sulla smart agriculture, sembra che la sfida di ancora più ambiziosa: sono stati, infatti, mappati dei territori a densità popolazione molto bassa ma di grande importanza per le attività di monitoraggio ambientale. L’obiettivo è terminare la copertura di queste zone entro la fine del 2019. Nel frattempo, si continua a lavorare anche sulle infrastrutture tecnologiche, come spiegato da Fabio Moresi, Wireless Marketing Manager di Huawei. “Abbiamo installato antenne per il 5G sia a Matera che a Bari, che montano chipset autosviluppati da Huawei e supportano la tecnologia Massive MIMO, in grado di aumentare la capacità delle celle gestendo contemporaneamente decine di segnali radio in entrata e in uscita; l’ampiezza di canale da 100 MHz e il frame di 1ms. Si sta lavorando in laboratorio sullo sviluppo di nuovi dispositivi, attualmente già più piccoli, che processano informazioni e che nel 2019 avranno aspetto e dimensioni diversi”.
Nel 2021 il futuro sarà sempre più vicino: la sperimentazione del 5G sarà completa a Bari e Matera, coprendo l’1% della popolazione complessiva europea. Nel 2022 ci sarà la vera esplosione, supportata e sempre più integrata con l’Internet of Things, il Machine Learning e la valorizzazione dei Big Data.