Gli inteventi e il dibattito all’Open Summit tour di Firenze, la tappa del roadshow di StartupItalia! e Intesa Sanpaolo, dedicato al territorio e alle startup
La sala si è riempita subito. Un centinaio di protagonisti dell’innovazione toscana si sono riuniti negli spazi di Banca Intesa in piazza Beccaria a Firenze per la prima tappa toscana dell’Open Summit di StartupItalia!. L’apertura del dibattito sull’innovazione e sulle startup del territorio è stata affidata a Francesco Giachetti dell’Innovation Center di Intesa Sanpaolo. Suo il racconto delle iniziative e dei finanziamenti del gruppo bancario a sostegno delle startup. Poi spazio agli interventi. Da Mirko Lalli di Travel Appeal a Eddy Fioretti di ClouDesire, per arrivare a Chiara Spinelli di itCup e Alessandro Sordi di Nana Bianca. In mezzo la vetrina destinata alle startup emergenti. I temi emersi sono stati quelli che accomunano un po’ tutti gli ecosistemi regionali dell’innovazione. Con un tocco diverso. Perché c’è stato un momento in cui qui, a Firenze, si è fatta innovazione davvero e ai massimi livelli. Non solo storicamente con la Firenze comunale. Ma anche con quella delle prime digital company che da qui hanno scalato in Italia e nel mondo.
Eddy Fioretti e Stefano Mancuso
Uno dei primi protagonisti del pomeriggio dedicato all’innovazione è stato Eddy Fioretti, co-fondatore di ClouDesire che si occupa di servizi cloud per le Pmi. La sua startup è arrivata in finale nel 2013 alla competizione di ItCup. Da allora, l’azienda è cresciuta e nel giugno del 2015 è stata selezionata tra le 30 finaliste da tutto il mondo al Cloud Innovators 2015 di New York. All’Open Summit anche altri attori dell’innovazione toscana come il professore Stefano Mancuso di Pnat che ha realizzato Jellyfish barge, la serra galleggiante per coltivare senza consumare suolo.
L’interpretazione dei dati secondo Mirko Lalli
Mirko Lalli ha raccontato la sua startup Travel Appeal e ha portato all’incontro di Firenze la sua visione innovativa del turismo per la promozione delle bellezze del territorio: «Se il dato non è interpretato non diventa informazione», ha detto.
La fotografia dell’ecosistema delle startup toscane
Arcangelo Rociola, giornalista di StartupItalia!, ha presentato una fotografia dell’ecosistema delle startup toscane. Numeri e localizzazione delle imprese sul territorio con un’attenzione particolare a quello che ha sempre significato fare impresa in Toscana, già dal Rinascimento, nella Firenze di Leonardo, Michelangelo e dei Medici: innovazione, curiosità, mecenatismo, capacità di fidarsi del nuovo, abilità nel mantenere nel cuore della città l’innovazione, capacità di rinascere dalle difficoltà.
Quante startup ci sono in Toscana? @arcamasilum #SIOS16 #sharinginnovation @intesasanpaolo pic.twitter.com/e0A6pypFog
— RnDlab (@RnDlabtweet) May 23, 2016
Il ballo delle debuttanti delle startup early stage
L’evento di StartupItalia! ha dato la possibilità alle varie realtà presenti sul territorio di presentarsi. Una vetrina per le startup early stage che in un pitch hanno avuto spazio per pubblicizzare la loro attività. Al cosiddetto “ballo delle debuttanti” hanno partecipato cinque imprese emergenti: Braincontrol, Btourist, PlanBee, HumanValore, Hu-care.
L’importanza della connettività secondo Paolo Barberis
All’appuntamento fiorentino dell’Open Summit ha partecipato anche Paolo Barberis, presidente e fondatore di Dada e consigliere per l’innovazione del Presidente del Consiglio dei Ministri. «La connettività apre scenari sempre unici», ha detto nel suo intervento. La strategia fondamentale da portare avanti per migliorare anche il lavoro delle imprese è renderle sempre più operative sul digitale. «Mettere insomma le persone nella condizione di lavorare al meglio», ha confermato Michele Magnani della rete di co-working toscana Multiverso.
La Toscana che fa innovazione tra presente e futuro
Nel confronto tra Alessandro Sordi, co-fondatore di Nana Bianca, Chiara Spinelli e l’Impact Hub di Firenze la riflessione su ciò che serve a una startup per funzionare bene: «Un buon team di lavoro fin da subito. L’obiettivo è farle diventare delle piccole imprese solide sul territorio», ha detto Chiara Spinelli, oggi alla guida del progetto itCup, la competizione tra startup di Registro.it che ha già visionato 600 aziende. Il fattore umano è fondamentale anche per Alessandro Sordi: «Le startup hanno una grande necessità di risorse umane».
Ciò che serve fin da subito ad una startup è un buon team di lavoro #SIOS16#sharinginnovation pic.twitter.com/RgHyiIrSBy
— RnDlab (@RnDlabtweet) May 23, 2016
La chiave secondo l’Impact Hub di Firenze è «far nascere imprese partendo dalle esigenze dei grandi player del territorio». E lo scopo è creare un tavolo in cui mettere a fattore comune risorse e percorsi.