Lui non è un bitcoin maximalist e pensa che le altcoin, possano avere un futuro.
Eppure, consiglia di indossare gli occhiali da “bitcoin maximalist” – così vengono chiamati coloro che pensano che i bitcoin siano l’unica moneta digitale valida – per valutare se investire o meno nelle altre criptovalute che oggi vanno per la maggiore.
Raffaele Mauro ha iniziato a occuparsi di criptomonete e blockchain quando il fenomeno era noto a pochi. Esperto di materie finanziare, ha lavorato in Intesa Sanpaolo (in qualità di Head of Finance for Innovation & Entrepreneurship).
Oggi è managing director di Endeavor, una no profit che aiuta le startup a diventare scaleup, ed è coautore di un libro su bitcoin e blockchain (Hacking finance. La rivoluzione del bitcoin e della blockchain).
Lo abbiamo raggiunto per farci raccontare quali sono gli scenari attuali e futuri della criptomoneta.
Basta guardare alla volatilità: l’asset è nella tecnologia!
Raffaele è un investitore in criptomoneta, oltre a essere uno studioso attento del fenomeno.
«Il mondo del cripto trading non ha regole diverse da altri settori dell’economia. Se investi in derivati, per esempio, è normale pensare che tu abbia le necessarie competenze per farlo. Invece, vedo tanta gente che si improvvisa, “tira frecce, ma poi finisce per farsi male”».
Da investitore si è interessato alle ultime oscillazioni del prezzo dei bitcoin e delle altre criptomonete, ed è in linea con quello che ha dichiarato Giacomo Zucco sulle pagine di Startupitalia!:«Chi si sorprende della volatilità non conosce questo mondo abbastanza: non è il prezzo, l’asset da valutare. L’attenzione di tutti dovrebbe essere altrove, sulla tecnologia, che a fronte delle oscillazioni, continua a svilupparsi».
Raffaele spiega che migliaia di ragazzi stanno mettendo le loro competenze tecniche al servizio della tecnologia: «La loro potenza di fuoco cognitiva è un altro asset che sarà determinante».
Se cede anche Telegram, c’è una sola strada
Telegram, la popolare app di messaggistica, ha dovuto cedere alle pressioni del governo iraniano, e chiudere un suo canale. Raffaele cita quest’esempio per spiegare come l’urgenza di tecnologie decentralizzate, sia sempre più sentita: «La vision dei bitcoin è sempre più necessaria oggi. Il mondo digitale vive continuamente le ingerenze dei governi. E in futuro sarà sempre peggio. La soluzione sono le tecnologie decentralizzate, nelle quali non esistono più controllori che possano decidere sulla vita di milioni di utenti».
Le criptomonete non sono un videopoker
Raffaele ci racconta come ha iniziato a investire sulle criptomonete. Ha trascorso diversi anni per studiare il fenomeno e poi investito, ma sempre una piccolissima parte dei propri fondi: «Per il curioso, l’approccio ideale è quello di mettere soldi che può permettersi di perdere. È la base da cui deve partire: pensare di poter perdere anche tutto. L’errore che non deve compiere è pensare in una prospettiva a breve termine, mettersi a scommettere come se fosse avesse davanti in un videopoker, senza formazione da trader».
Anche se non si sente di offrire consigli agli investitori, Raffaele spiega che la prospettiva da cui partire per valutare se mettere o meno soldi nelle criptomonete è la stessa contenuta in alcune massime di Warren Buffett: 1) considerare le regole dell’investimento, 2) il valore degli asset, e qual è 3) la prospettiva nel lungo termine.
Questa visione permette anche di capire se investire o meno in altre criptomonete:
«Non bisogna cadere nell’errore di lasciarsi prendere dai proclami su social e stampa. Ci sono tanti progetti nuovi interessanti, penso a ZCash, ma anche tanti tentativi di pura speculazione. Da una parte, non devi essere un “bitcon maximalist”, dall’altra però è utile indossare questo “occhiale” per leggere la realtà e puntare solo su quei progetti che hanno dietro un team serio e una prospettiva chiara».
Scenari futuri: bitcoin e regolamentazione
Raffaele offre alcuni scenari sul futuro delle criptovalute e della blockchain:
«Immagino che un pezzo sempre più consistente del fintech sarà caratterizzato da progetti nelle valute digitali e nei sistemi decentralizzati. La finanza è il “sistema nervoso del capitalismo moderno” e la conquista sarà complessa. Soprattutto nel campo della regolamentazione. Si è visto quanto è difficile per Uber o Soundreef, riuscire a venire a patti con le regole dei trasporti e della SIAE. Si può immaginare quante più difficoltà si possono incontrare nel regolamentare criptomoneta e blockchain».
La stessa strada verso la regolamentazione sarà seguita dalle ICO: «Le ICO sono una rivoluzione: un modello di venture capital che non ha limiti geografici e di accesso. Eppure molti dei progetti che chiedono di essere finanziati non hanno nulla di rivoluzionario, mentre altri mettono a serio rischi gli investitori. Molte ICO sono figlie della bolla speculativa attuale. Anche qui si proverà a regolamentarle, ma la strada è lunga. Lo si è visto con gli exchange che si sono adeguati con estrema difficoltà ad alcune normative».
In futuro: i soldi li fai in casa
Raffaele spiega che la grandezza dei bitcoin sta nell’aver offerto a tutti la possibilità di costruire una propria moneta, all’interno della propria camera: «Questo è vero in potenza. Poi se vai a studiare la storia dei bitcoin (nel libro spiego la genealogia del fenomeno) ci sono voluti 20 anni di studio per arrivarci e far funzionare le cose».