Come ogni anno il Talents trends study, una ricerca commissionata da LinkedIn, ha provato a spiegare alle imprese che cosa vuole sapere chi cerca oggi un lavoro.
Una ricerca condotta da LinkedIn tra gennaio e marzo di quest’anno, il 2016 Talents trends study, spiega alle imprese che cosa vuole sapere chi cerca oggi un lavoro. Come riferisce Fastcompany.com, 26 mila professionisti, 7mila dei quali avevano da poco cambiato occupazione, hanno riferito di volere più informazioni sulla cultura dell’azienda, sui benefit che propone ai dipendenti e su come mette in pratica i propri obiettivi.
Che cosa dovrebbero chiedere le aziende
Oltre due terzi degli intervistati lamentano che troppo spesso le descrizioni delle posizioni lavorative si limitano a un mero elenco delle responsabilità e dei requisiti richiesti. I datori di lavoro, invece, dovrebbero mettere al centro la propria visione e coinvolgere i dipendenti. Come ha fatto Jennifer Newbill, global talent manager dell’azienda informatica Dell, che ha chiesto ai dipendenti di raccontare come percepiscono lo spirito imprenditoriale, un modo per creare un ponte tra tutti i lavoratori dell’azienda sparsi nel mondo.
Secondo molti intervistati le imprese dovrebbero chiedere, in particolare ai nuovi assunti, quali benefit desiderano.
In molti hanno sostenuto di preferire i benefici familiari ai piccoli lussi. In particolare, oltre tre quarti dei lavoratori americani preferirebbero i pacchetti di assistenza sanitaria rispetto agli orari flessibili e al lavoro da casa. Ma non è sempre così. La società Boxed, ad esempio, ha raggiunto ottimi risultati pagando i matrimoni ai suoi dipendenti.
I consigli della ricerca di LinkedIn
Infine, la ricerca ha espresso il desiderio dei professionisti di andare oltre le vaghe campagne di marketing per capire come l’azienda mette in pratica i propri obiettivi. Jane Goetschius, a capo del team “people mission” della Ben & Jerry, ha affermato che “non si tratta di un’azienda di gelati, ma di un’azienda di giustizia sociale”, e l’attenzione costante al commercio equo, agli ingredienti non ogm e alle cause ambientali e sociali attraggono solo un certo tipo di candidati. Insomma, per trovare il candidato ideale il primo passo è saper comunicare davvero la propria identità.