Tutti i numeri dei primi sei mesi degli investimenti, e delle exit, in Italia. Gli attori principali, i fatti da ricordare, casi simbolo. Investiti circa 50 milioni in più rispetto ai primi sei mesi del 2015.
Il parziale è di 3 a 1. Per ogni euro investito in startup nel 2015 ne sono stati investiti tre, o giù di lì, nel 2016. Se nel 2015 avevamo registrato investimenti complessivi per 97,7 milioni, nei primi 6 mesi del 2016 siamo a 86,2. 52 milioni in più rispetto ai primi sei mesi del 2015. Un calcolo fatto considerando solo le startup con base in Italia. Se allargassimo alle startup fondate da italiani all’estero, o che all’estero hanno trasferito la sede negli anni, il parziale sarebbe più alto. 142 milioni. 50 milioni solo contando quanto raccolto da Sysdig (CA), FaceIT (UK) e Directa Plus.
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Quasi tre volte gli investimenti dello scorso anno, ma lontani dalla sufficienza per un paese e un mercato come l’Italia. Però qualcosa si muove. Nei primi tre mesi non avevamo registrato un sostanziale cambio di passo. Sostanzialmente identici ai primi tre del 2015. Poi aprile e maggio hanno fatto la differenza. Due mesi con investimenti record. E giugno segue a ruota. Facendo segnare al 2016 il livello più alto da quando si è cominciato a mappare le operazioni in Italia (2012, stando ai dati Aifi). 20 milioni in più anche rispetto anche ai primi sei mesi del 2013. Finora anno record per gli investimenti in startup con 123 milioni. Un anno dove si facevano ancora sentire gli ultimi effetti del fondo HT per il Mezzogiorno, svanito poco dopo.
Affinità e differenze tra il 2015 e l’anno in corso
Nel 2015 avevamo registrato i primi round B. 5, 10 milioni. Genenta Science, Musement. E i primi round C con i 10 milioni di Doveconviene e i 16 a MoneyFarm (molti dei quali da un fondo londinese). Operazioni che hanno spostato, e di parecchio, la bilancia. L’ecosistema dava timidi segnali di crescita, avevamo commentato con Ermanno Cece di Finsmes.
Un anno dopo, nel complesso il taglio medio degli investimenti è un po’ più basso (circa 2,5 milioni). Ma ci sono stati round di investimento importanti come quello di Mosaicoon, di Instapartners e di Rigenerand – 8M in media, più avanti l’elenco completo. Il numero degli investimenti è aumentato, stando ai dati in nostro possesso. Ne abbiamo contati 36 in sei mesi, contro i 16 dello scorso anno. 20 in più. Per un investimento medio per startup di 2,3 milioni. La densità della timeline che vi proponiamo lo dimostra. Come il suo addensarsi nella seconda metà, da aprile in poi.
Leggi: Cosa deve fare l’Italia per far crescere gli investimenti in startup (Tobia De Angelis)
Il metodo di calcolo degli investimenti, lo ripetiamo, è considerare tutti gli investimenti con un taglio superiore ai 200mila euro. Nessun preseed. Nessun grant. E non esclusivamente venture. E qui si gioca un’importante differenza rispetto al 2015. L’ingresso in campo di aziende, più o meno grandi, che hanno comprato quote in startup per decine di milioni. Non solo.
La leva di Invitalia Ventures (11,5 milioni in 5 operazioni)
Non deve essere stato semplice far partire un fondo, e i primi investimenti, in 6 mesi. Ci è riuscita Invitalia Ventures sotto la guida di Salvo Mizzi. 5 investimenti all’attivo nei primi sei mesi dell’anno. Una media quasi di un investimento al mese. Nell’ordine: D-Eye (1,5M), Tensive (1.4), Sardex (3), Zehus (1,5) e Echolight (4). 10.5 milioni di euro in coinvestimenti (partecipati dal 25% al 50%) su una dotazione del fondo complessiva di 65 milioni. Facile aspettarsi altre operazioni. Curiosità: due dei cinque investimenti di Invitalia Ventures sono andati in startup dell’acceleratore M31 dell’ex docente Ruggero Frezza.
Gli investimenti delle aziende (non solo Open Innovation)
Un altro trend nuovo che ha fatto segnare la crescita del mercato in questi primi sei mesi sono gli investimenti (e le acquisizioni) di aziende in startup. O di startup in startup. La veronese Paperlit a gennaio apre le danze con l’acquisizione di una startup londinese. Seguono le acquisizioni di Edilportale che compra in Finlandia. Più interessante per capire le dinamiche degli investimenti in innovazione, forse, è l’investimento a febbraio del gruppo editoriale de Il Fatto Quotidiano che ha sborsato 250mila euro (800 in tutto) per l’acquisizione di quote in Foodscovey. La prima vera operazione di quella che possiamo chiamare con un termine oramai à la page Open Innovation. Ma degne di menzione anche le operazioni di un piccolo caso della digital economy italiana. I gruppi Benetton e Merloni hanno investito 8 milioni in Instapartners (prestiti a Pmi) a febbraio. Immobiliare.it che in 6 mesi ha investito 8 milioni in due startup: 5 milioni in Uala e 3 in ProntoPro. In ultimo, il 2016 finora si è anche caratterizzato come l’anno del primo investimento di un’azienda in una startup che fa stampanti 3D. Il gruppo Zucchetti infatti ha chiuso un’operazione di aumento di capitale in Fabtotum, assicurandosene il 51% per 1,5 milioni.
L’esordio del fondo Panakés Ventures, che investe a Sud
A febbraio in Italia è nato il primo fondo europeo dedicato a investimenti Healthcare. Si tratta di Panakes SGR, ha raccolto, per ora, un centinaio di milioni ed ha ottenuto da poco l’autorizzazione di Bankitalia per operare. Il primo investimento di fatto è arrivato a fine giugno. 4 milioni in Echolight. Una startup biotech pugliese. Un bel segno.
10 operazioni da ricordare di questi primi sei mesi
Cosa ricordare di questi primi sei mesi? 10 operazioni simboliche che a nostro avviso raccontano i trend e le possibili evoluzioni (o difficoltà) del mercato italiano delle startup.
1. Applix: terza operazione di acquisizione in tre anni (e fatturato a 4,5 milioni)
Con Melazeta Applix fa tre acquisizioni in tre anni. E’ un caso paradigmatico che racconta molto dell’ecosistema italiano, delle sue difficoltà a crescere, e di strade possibili per farlo. Una via alternativa alla crescita spinta dai soldi degli altri: investire in altre aziende con i propri. Piccole o grandi, che possono servire a cercarsi nuovi mercati.
2. Pizzabo venduta da Rocket a Justeat
L’exit dell’anno (2015) ha avuto un esito agrodolce. Rocket Internet ha venduto a febbraio la società a Just Eat. Il suo principale concorrente. Il caso forse più di successo per una startup italiana (51M il valore dell’exit) finisce con una vendita sottoprezzo, una vertenza sindacale e un trasferimento forzato dei dipendenti a Milano. Ma l’azienda vive ancora, sotto altre spoglie. E i dipendenti hanno un lavoro.
3. Il Fatto investe in Foodscovery
Un’operazione di open innovation che è servita a valorizzare il pubblico di lettori di una delle testate più seguite online. Un’operazione che ha coinvolto Digital Magics, e che abbiamo raccontato come una nuova era per l’editoria, che può valorizzare i propri numeri vendendo direttamente prodotti. Nessuno scandalo, lo fanno anche altre testate. In Italia Rcs e Banzai, negli Usa da Bezos a Vox.com la fila è lunghissima.
4. Le due exit di Yogitech e Emozione3
Aprile si è messo in mostra con due exit interessanti. Una a Intel. Si tratta di Yogitech, azienda pisana, su cui nel 2011 ha investito il fondo Atlante Ventures (Intesa Sanpaolo) 1,5 milioni. Il gruppo statunitense ha reso nota l’operazione il 5 aprile. E a distanza di due giorni Emozione3 di Wishdays a Smartbox, e dopo due giorni Andrea Dusi il founder investe in un’altra startup italiana, Flatmateme.
5. I 7 milioni di euro di Silk Biomaterials: «dopo anni e tantissimo lavoro»
Il bel caso Silk Biomaterials. L’annuncio del round da 7 milioni arriva su Facebook e lo fa direttamente il founder e Ceo Gabriele Grecchi: «Dopo tantissimo lavoro sono felice di poter annunciare che Silk Biomaterials – startup che si occupa di sviluppare tecnologie in seta per la medicina rigenerativa, ndr – ha chiuso un round di investimento di 7 milioni con il fondo Principia Health III». E aggiunge «E’ l’investimento di serie A più grande in questo 2016 per una startup italiana». Un round di investimento attesissimo, che premia il team.
6. 3 milioni per la moneta complementare Sardex
Sardex 3 milioni. il circuito di moneta complementare nato in Sardegna e oggi diffuso in tutta Italia, ha chiuso un round di investimento da 3 milioni di euro con 6 nuovi investitori: Innogest, che ha guidato l’operazione, Invitalia Ventures, Banca Sella Holding,Fondazione di Sardegna, Nice Group e Melpart, società di Stefano Meloni, che congiuntamente all’ingresso nella compagine societaria diventerà il nuovo presidente di Sardex. L’annuncio del round è stato dato il 29 giugno mattina su Twitter.
7. Il round più grosso del 2016: Rigenerand 8,7 milioni
Principia Sgr, attraverso il fondo Principia III, specializzato in Healthcare, ha investito 8,7 milioni di euro per il 49% del capitale di Rigenerand srl, una startup del 2009 nata originariamente come joint venture tra Rand Srl, società attiva nel settore biomedicale fondata da Gianni Bellini, e l’Università di Modena e Reggio Emilia grazie all’imprenditoria accademica di ricercatori quali il Prof. Massimo Dominici e il Prof. Pierfranco Conte.
8. Gli 8 milioni per Mosaicoon che valgono più di un round di investimento
Quella di Ugo Parodi Giusino è una storia talmente nota che oramai è più che un caso. Quando l’abbiamo incontrato a maggio a Palermo ci aveva annunciato che qualcosa era in arrivo. Un grosso round di investimento. E una, ancora più bella, ma più personale. Era più emozionato per il secondo. Nella sua Palermo, da dove non è mai voluto andare via. Lì ha fondato un’azienda che è un piccolo miracolo. E continua a crescere. Di fronte al mare Tirreno.
9. «La battaglia di un intero ecosistema»: Soundreef
Un simbolo, insieme a Patamu, di chi deve scontrarsi con un mondo vecchio portando germi di innovazione. Non è facile. Davide D’Atri però ci crede. E con lui gli investitori. Che hanno dato altri 560mila euro alla sua startup. Riportiamo le parole che disse a Startupitalia.eu quando si cominciava a parlare dello scontro con la Siae. «Dobbiamo far arrivare il messaggio a politica e corporate più oscure che oggi c’è un ecosistema nuovo che le guarda. Che guarda quello che fanno. Che conosce le relazioni di potere».
10. La startup dal nome facile e da 3,5 milioni in 11 mesi: Prontopro
Bocconiano. Manager a 26 anni per una delle multinazionali della digital economy più grandi al mondo. Capo a Taiwan e in Indonesia dove controllava il lavoro di centinaia di dipendenti. Parte per l’Asia da Milano il giorno in cui capisce che «il lavoro da consulente era troppo, troppo noioso». Oggi Marco Ogliengo ha 29 anni. Nato a Parma, milanese d’adozione, da un anno ha lanciato una startup con la sua compagna Siliva Wang. ProntoPro.it. Un seed da 400mila euro nel 2015 (300 da business angels, 100 da risparmi propri). E un primo round di investimento, un aumento di capitale arrivato il 22 giugno da Immobiliare.it. 3 milioni. «Dopo una settantina di pitch in 12 mesi a investitori che non hanno creduto nel valore della nostra idea».
Arcangelo Rociola
@arcamasilum
52 cose successe in sei mesi, 41 round in Italia, 8 per italiane all’estero, 3 exit
1. Ultroneo, Udine, il 10 gennaio 2016 riceve 390 mila euro da Italian Angels for Growth e Aldabra Capital.
2. Smartika, Milano, il 12 gennaio riceve 4,5 milioni da Hamilton Ventures di Londra.
3. Horus Technology, Milano, il 13 gennaio riceve 900 mila dollari dall’americana 5Lion Holdings.
4. FaceIt, Londra, il 26 gennaio riceve 15 milioni di dollari da United Ventures, Anthos Capital ed Index Ventures.
5. D-Eye, Padova e Usa, il 28 gennaio riceve 1,5 milioni di euro da Innogest, Fondazione Giuseppe e Annamaria Cottino e Si14.
6. Tensive, Milano, il 2 febbraio riceve 1,4 milioni di euro da investitori privati identificati da Banca Esperia.
7. Armadio Verde, Milano, l’8 febbraio riceve 1,3 milioni di euro da Innogest SGR, LigurCapital e A11-Venture e numerosi investitori privati. Il Gruppo Editoriale l’Espresso ha partecipato al round tramite il conferimento di servizi pubblicitari.
8. Instapartners, Milano, l’8 febbraio riceve 8 milioni di euro da investitori privati. Accanto al founder Ignazio Rocco di Torrepadula (ex partner di Boston Consulting) ci sono: Alessandro e Mauro Benetton, Hans Paul Burkner, Lorenzo Pelliccioli, la famiglia Venesio, il partner di Anthilia Sgr Giovanni Landi e Tikehau Capital.
9. Foodscovery, Pescara, il 16 febbraio riceve 800 mila euro da Digital Magics, Fatto Quotidiano, Fi.ra (Finanziaria Regionale Abruzzese) e due business angels, Claudio Di Zanni (2,6%) e Rosario Didonna.
10. Sinba, Torino, il 18 febbraio riceve 100 mila euro da H-Farm (per l’8%) e un business angel (per il 2%).
11. Habble, Padova e Usa, il 24 febbraio riceve un milione di euro da due business angels Nicola Colla e Fabio Nalucci.
12. Ida (Italian Design Agency), Londra, il 26 febbraio riceve 130mila sterline dalla società di Venture Capital i2i.
13. Mogees, Londra, il 29 febbraio riceve 500 mila euro da Italian Angels for Growth (IAG).
14. GoodBuyAut, Milano, il 10 marzo riceve 1,5 milioni di euro da business angel e investitori privati.
15. Jobyourlife, Cagliari/Milano, il 30 marzo riceve 600 mila euro da parte della compagine societaria.
16. Yogitech, Pisa, il 5 aprile viene acquisita al 100% da Intel.
17. Emozione3 (WishDays), Verona, il 6 aprile viene acquisita al 100% dall’irlandese Smartbox per più di 20 milioni di euro.
18. Next 14, Milano, il 7 aprile riceve 4,5 milioni di euro da una serie di primari investitori privati.
19. Sardex, Serramanna, l’11 aprile riceve 3 milioni di euro da Innogest, Invitalia Ventures, Banca Sella Holding, Fondazione di Sardegna, Nice Group e Melpart.
20. Silk Biomaterials, Como, il 21 aprile riceve 7 milioni di euro dal fondo Principia Health III.
21. BioVelocITA, Milano, il 20 aprile riceve 800mila euro da Intesa Sanpaolo, attraverso Atlante Seed.
22. Sysdig, Usa, il 22 aprile riceve 15 milioni di dollari da Accel, Bain Capital Ventures e altre società.
23. Leevia, Trento, il 22 aprile riceve 200mila euro da un gruppo di business angels con il supporto di BACKtoWORK24, società del Gruppo 24 Ore.
24. BioBeats, Usa/Italia, il 27 aprile riceve 2,28 milioni di dollari da White Cloud Capital, Axa Strategic Ventures e IQ Capital.
25. Wineowine, Roma, il 27 aprile riceve 800mila euro da LVenture group e business angels membri dell’Angel Partner Group.
26. Father.io, Usa, il 28 aprile riceve 335,7mila dollari grazie a una campagna di crowfunding.
27. Cubetto (Primo.io), Uk/Italia, il 29 aprile riceve 1,5 milioni di dollari con una campagna di crowdfunding su Kickstarter.
28. Swascan, Milano, il 3 maggio riceve 600mila euro dal venture incubator Key Capital.
29. Bnbsitter, Parigi, il 4 maggio riceve 2,5 milioni di euro dal fondatore di BlaBlaCar, Frederic Mazzella, altri business angels e la società francese di venture capital CapDecisif Management.
30. DfLAbs, Crema e Usa, il 5 maggio riceve 5,5 milioni di dollari dal fondo di investimento americano, Evolution Equity Partners.
31. Sysdev, Torino, il 5 maggio riceve 500mila euro da A.DI.Co.M Group.
32. Rigenerand, Modena, il 12 maggio rivece 8,7 milioni di euro da Principia Sgr.
33. BeMyEye, Milano, il 19 maggio riceve 6,5 milioni di euro da Nauta Capital, P101 e 360 Capital Partners.
34. Nearit, Bergamo, il 23 maggio riceve 1,5 milioni di euro da Innowatio.
35. Martha’s Cottage, il 23 maggio riceve 500mila euro da Capital B! di Mauro Del Rio e Borealis Tech Ventures e da imprenditori e manager tramite Neokero.
36. Mosaicoon, Palermo, il 24 maggio riceve 8 milioni di euro da investitori e fondi di venutre non istituzionali.
37. Fabtotum, Lodi, il 24 maggio riceve 1,5 milioni di euro dal gruppo Zucchetti.
38. Tensive, Milano, il 26 maggio riceve 500mila euro da Invitalia Ventures e Unicredit.
39. Domec, Potenza, il 27 maggio riceve 1,6 milioni da il fondo di Venture Capital di Sviluppo Basilicata e un gruppo di investitori italiani ed esteri.
40. Spotlime, Milano, il 31 maggio riceve 800mila euro da un gruppo di business angels.
41. Zehus, Milano, il 31 maggio riceve 1,5 milioni di euro da Invitalia Ventures e Vittoria Industries.
42. Soundreef, Torino, il 1 giugno riceve 420 mila euro dai business angels del Club degli Investitori.
43. Almadom.us, Bergamo, l’8 giugno riceve 500 mila euro da Innowatio e imprese e investitori italiani e internazionali.
44. Namilab, Monza, il 13 giugno riceve 250 mila euro da Geode Group, i fondatori di Sorgenia.
45. iGoOn, Potenza, il 14 giugno riceve 360 mila euro da Sviluppo Basilicata.
46. Newronika, Milano, il 14 giugno riceve 1,7 milioni di euro da Innogest SGR Spa, insieme ad Atlante Ventures, fondo del Gruppo Intesa Sanpaolo, e F3F SpA.
47. Yewno, Usa, il 16 giugno riceve 10 milioni di euro da Pacific Capital.
48. Pneusmart, Milano, il 20 giugno riceve 765 mila euro da Shark Bites, Digital Magics e Rancilio Cube.
49. Karaoke One, Roma, il 22 giugno riceve 450 mila euro da LVenture e business angels.
50. Echolight, Lecce, il 22 giugno riceve 4 milioni di euro da Panakès Partners e Invitalia Ventures.
51. ProntoPro, Milano, il 23 giugno riceve 3,5 milioni di euro da vari investitori tra cui Immobiliare.it.
52. Sailsquare, Milano, il 29 giugno riceve 1,3 milioni di euro da LigurCapital e alcuni investitori privati (fra cui FocusFuturo).
a cura di Lara Martino