Moratoria a parte, gli italiani riescono ancora a essere puntuali nei pagamenti?
La crisi del Coronavirus, o “coronacrisis” come l’hanno ribattezzata i media statunitensi, deve ancora palesarsi in tutta la sua temuta virulenza, ma già durante il lock down sono numerosi i concittadini che hanno dovuto tirare la cinghia. E se la cassa integrazione straordinaria e il blocco dei licenziamenti per ora ha salvaguardato i dipendenti, tante partite IVA si sono ritrovate invece dall’oggi al domani senza lavoro o con il negozio chiuso. La situazione può facilmente riverberarsi sul mancato rispetto nei pagamenti delle rate dei mutui che a sua volta potrebbe erodere stabilità al sistema bancario, trasformando la crisi economica da reale in finanziaria. E potrebbe quindi verificarsi qualcosa di molto simile a quanto visto nel 2008, quando a crollare furono le banche, proprio perché vennero meno i soldi dei mutui. La domanda che ci si deve fare perciò ora: gli italiani continuano a essere buoni pagatori?
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Mutui: riusciamo ancora a pagarli?
Alla domanda prova a dare risposta il nuovo Rapporto sul Credito Italiano – Trends & Insights pubblicato da Experian, che ha condotto una analisi sullo status dei pagamenti di mutui e prestiti e di come quest’ultimo periodo di forte crisi abbia condizionato il pagamento delle rate degli italiani. I dati riportati sono un confronto tra lo status dei pagamenti di maggio rispetto a quello di aprile. È importante inoltre evidenziare che circa il 40% dei prestiti personali è stato sospeso per effetto della moratoria.
In particolare:
- Mutui: il 99,16% dei rapporti di mutuo regolari ad aprile, rimane regolare anche nel mese di maggio, solo 0,57% passa ad una rata non pagata. Dei rapporti con una rata insoluta di aprile, il 42% rimane nella stessa situazione. La percentuale di scivolamento verso uno status peggiore è analoga alla percentuale dei rapporti che invece sono migliorati: circa il 27% migliora il proprio status, il 29% lo peggiora. Nei rapporti con due rate insolute, è invece marcato il passaggio a uno status peggiore: 43%.;
- Prestito Finalizzato: il 99,61% dei rapporti di prestito finalizzato regolari ad aprile, rimane tale anche nel mese di maggio, solo 0,31% passa ad una rata non pagata. Dei rapporti con una rata insoluta di aprile la percentuale che torna regolare è molto più alta (32%), rispetto a quelli che vanno verso uno status peggiore (21%). Anche all’interno dei Prestiti Finalizzati con due rate insolute, lo scivolamento verso uno status peggiore è più evidente: 37%;
- Prestito Personale: il 99,28% dei rapporti regolari ad aprile rimane tale anche nel mese di maggio, lo 0,54% passa ad una rata non pagata. Dei rapporti con un insoluto di aprile, come accaduto nel prestito finalizzato, è più alta la percentuale di chi ritorna regolare (26%), rispetto a chi scivola verso uno status peggiore: 20%. Il 51% rimane con una rata non pagata. Nei rapporti con due insoluti, come di consueto, è elevata la percentuale dei rapporti che passano allo status peggiore: 45%.
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“Per il momento, non stiamo assistendo a un peggioramento generalizzato della qualità del credito dovuto alle conseguenze del COVID-19 sui redditi degli Italiani. In particolare, la stragrande maggioranza dei debitori che partivano da una situazione dei pagamenti regolare, è rimasta tale. C’è da dire però che questo dato va anche letto alla luce di un ricorso piuttosto rilevante allo strumento della moratoria (sia essa legale o volontaria da parte delle istituzioni creditizie) e che la situazione del credito andrà monitorata attentamente nei prossimi mesi, quando l’effetto delle moratorie e delle varie forme di sostegno pubblico al reddito si andrà ad attenuare progressivamente”, ha commentato Carlo Gabardo, Head of Analytics di Experian.