Il portale web leader in Spagna nella vendita di abbigliamento femminile di seconda mano espande il suo business in Italia: da startup a marketplace di successo in tre anni
Amanti della moda second hand? Non c’è più bisogno di frequentare i tradizionali mercatini delle pulci o di organizzare uno swap party a casa delle amiche. Ancora una volta il web semplifica la vita: se la possibilità di comprare e rivendere online i propri abiti è offerta già da vari siti, ora in Italia ne arriva uno specializzato, leader sul mercato spagnolo: Micolet è uno shop online di abbigliamento di seconda mano, che in tre anni è passato da idea imprenditoriale sostenibile a marketplace di successo, in piena espansione in Europa. Oggi conta 21 persone nello staff, con sede centrale a Bilbao, e oltre 1.000 vendite al giorno di vestiti e accessori. Cinque in totale i Paesi europei in cui è presente: oltre alla Spagna e all’Italia, anche Inghilterra, Portogallo, Germania e Francia.
La società è stata fondata nel 2015 da José María del Moral, Jon Igual, Javier Manso e Aritza Loroño, che avevano già esperienza nel settore come promotori di “Colectivia”, un sito simile a Groupon, attivo principalmente nel nord della Spagna. L’idea di lanciare la piattaforma è arrivata perché la fidanzata di uno dei fondatori era una blogger e aveva molti vestiti a casa da rivendere: “La sfida di Micolet è iniziata nel 2015 con un investimento di 3mila euro e 800 capi di moda, raccolti tra amici e conoscenti dei fondatori”, racconta il Ceo Aritxa Loroño.
Che cosa contraddistingue questo fashion marketplace?
Innanzitutto un algoritmo proprio, che permette di calcolare il giusto prezzo per ogni indumento, basandosi da un lato su aspetti come colore, marca, dimensioni, condizione del capo e stagione in corso, dall’altro sull’esperienza dei vestiti già venduti. Non solo. Se di solito è l’utente che deve preoccuparsi di pulire e spedire il capo all’acquirente, in questo caso è la società a fare tutto: gli abiti vengono raccolti nella sede di Erandio, nei Paesi Baschi, dove vengono stirati, controllati, fotografati e caricati sul web. In Italia al momento è possibile solo fare acquisti su Micolet: “Speriamo il prossimo anno di poter aprire anche il servizio di vendita”, aggiunge Aritxa Loroño.
Il guardaroba delle famose
Terzo aspetto vincente è il’essere “il guardaroba delle famose” a portata di clic: numerose sono le modelle, attrici e it-girl, al momento soprattutto spagnole, portoghesi e francesi, che decidono di vendere i loro abiti su questo sito. “Ogni giorno siamo sempre più sorpresi da quanto molti professionisti della moda soffrano nel vedere abiti e accessori griffati accumularsi nei loro armadi. Ora siamo loro alleati e cerchiamo di estendere la vita utile dei capi in un modo sostenibile”, continua Loroño.
Ogni giorno Micolet prende in consegna oltre 2.000 indumenti di varie marche, tra cui le spagnole Zara, Mango, Bershka, Stradivarius e Asos, che cerca di vendere nel minor tempo possibile e al prezzo più competitivo. Il marketplace paga il proprietario una volta che il prodotto è stato acquistato e sono trascorse 6 settimane per poter gestire correttamente i rendimenti, se presenti. Con questo sistema è stata già allungata la vita utile di oltre 500.000 capi con scontri fino all’80 per cento. Per ogni transazione Micolet trattiene una commissione di 1,5 euro oltre al 25% sul prezzo finale. La società ha chiuso il 2017 con un fatturato di oltre un milione di euro e prevede di superare i 2,5 milioni di euro nel 2018.