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Continua senza esclusione di colpi la guerra delle app, in un campo di battaglia che vede i colossi della digital economy contendersi la top 5 e il cuore degli utenti. Vince Mark Zuckerberg, che sta surclassando Google, secondo uno studio realizzato sui consumatori americani. Come ci è riuscito? Con un’intuizione. E col soccorso del fintech.

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La guerra del mobile

Ormai è chiaro a tutti: il mobile sta soppiantando il computer. A confermarlo il boom degli smartphone in Cina e India. E in tutta l’Asia dove il 43% delle pagine viste su Internet sono da mobile. E pensare che nel 2010 erano meno del 4,5% (ricerca di StatCounter). Se questa è la situazione sui mercati emergenti, poco cambia in quelli sviluppati. Basta un dato su tutti per capirlo: 1 milione di app, tra giochi, news, social, che invadono i due principali store (Apple IOS e Alphabet Android). Così tante proprio perché sono la porta di accesso privilegiato alla Rete da mobile.

Un milione sono un numero spropositato se si pensa alle app che vengono fattivamente usate. Negli Usa, per esempio, gli utenti si servono di 27 applicazioni in media al mese. In più c’è da osservare che l’84% del loro tempo lo trascorrono su solo 5 di queste (dati Forrester Research e Nielsen). Perché questo succede? Una buona spiegazione potrebbe essere che mentre il numero di app è cresciuto, è rimasta pressoché immutato lo spazio di archiviazione sui mobile. Insomma, tanta gente e pochi posti a sedere. Da qui la guerra di cui parlavamo all’inizio e la necessità per i grandi player di entrare nella top 5. O ci sei o resti un fantasma.

L’impero di Zuckerberg

Al primo e secondo posto delle app più scaricate negli Usa ci sono le 2 di Zuck, Facebook e Facebook Messenger, che occupano rispettivamente il 78,4% e il 64,1% del tempo che gli utenti trascorrono su app. E nella top ten c’è anche una terza app della galassia Zuckerberg: è Instagram, che continua l’ascesa inarrestabile degli ultimi anni (39%). Più sorprendente di questo dato è la loro crescita in nell’ultimo anno: + 16,7% di Messenger, + 8,7 di Facebook, + 5,3% di Instagram.

A confronto le app native di Android (Google Play e Google Search, per esempio) sono cresciute “solo” del 2,5%. C’è da dire che su Google pesa fortemente la concorrenza di Apple e delle sue app native che funzionano altrettanto bene e riducono la necessità degli utenti iPhone di ricorrere a strumenti esterni.

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C’entra il fintech? Forse

La prima mossa vincente di Zuck è stata quella di separare Messenger da Facebook. Gli utenti devono scaricarle entrambe e questo ha giovato soprattutto alla crescita della prima. La seconda intuizione riguarda il payment. Per rendere l’app più accattivante il Ceo di Facebook si è rivolto al fintech. Già da alcuni mesi negli Stati Uniti si può inviare denaro tramite Messenger: mandi soldi a un amico in modo semplice, selezioni l’icona del dollaro, digiti la cifra, scegli la carta e i giochi sono fatti (ne abbiamo parlato qui).

Si è parlato in questi giorni di un progetto più o meno segreto di Facebook, ovvero portare sul Messenger le news, attraverso un bot. Ma la vera ambizione di Facebook è abbinare alla messaggistica l’ecommerce. «Immaginati un’applicazione che ti ricordi che è il compleanno di tua moglie, ti chieda se le vuoi comprare dei fiori, li acquisti per te e poi glieli mandi….», aveva detto David Marcus, l’ex Paypal che Mark Zuckerberg lo scorso anno ha messo a capo della del team della divisione messaggistica. Presto i tempi saranno maturi per iniziare a tirare le somme.