Tre domande a otto attori dell’ecosistema startup italiano. Per capire meglio quali dovrebbero essere gli incentivi che il Governo sta preparando in queste settimane per il settore. L’opinione di Riccardo Donadon
Tre domande a otto attori dell’ecosistema startup italiano. Per capire meglio quali dovrebbero essere gli incentivi che il Governo sta preparando in queste settimane per il settore (con il decreto Finanza per la Crescita 2.0) e cosa servirebbe davvero per dare una spinta alla giovani imprese innovative italiane. Le parole d’ordine? Investimenti, crescita ed exit. In quest’ordine. Le risposte di Riccardo Donadon (H-Farm).
Nel decreto “Finanza per la Crescita 2.0” ci sarà una parte che prevede meno tasse per chi investe in pmi e startup, con uno sgravio fiscale per le società che comprano quote in startup (dicono del 20%). Come valuta questa misura?
«La vedo benissimo, sarebbe molto importante per noi. Il mercato dei capitali è troppo piccolo ed anche in presenza di soggetti quotati, dove il processo di trasparenza è soggetto a regole e controlli, non c’è un effettivo scambio dei titoli. Questa cosa oltre a rendere dannosi degli strumenti che sarebbero molto utili, rischia di soffocare l’economia che nasce anche quando esprime dei razionali industriali promettenti. Mi auguro che il provvedimento trovi completa attuazione e che sia sostenuto da una forte attività di comunicazione da parte di tutti i media come voi per farlo comprendere. Il tema dell’innovazione oggi non è solo finanza ma anche sociale e culturale ed i media hanno un ruolo determinante come l’istruzione».
Dai primi calcoli pare che dai privati potrebbero essere attivate risorse fino ai 10 miliardi l’anno da destinare a pmi per fare ricerca e sviluppo. Potrebbe innescare un meccanismo di acquisizioni di startup da parte delle aziende che ne beneficeranno?
«Potrebbe, io avevo proposto una cosa molto simile nel 2012 durante la task force mutuando i concetti della Tremonti che dava sgravi a chi investiva su macchinari. Complimenti al Ministro e a Fabrizio Pagani, molto bravi».
Visto che il decreto è ancora in bozze e le misure per le startup sono ancora poco più che ipotesi, cosa vorrebbe contenesse? Quale sarebbe la misura che potrebbe davvero fare la differenza ed aiutare gli investimenti in startup?
«Credo che cosi sarebbe già molto buono».