Secondo una ricerca condotta dal provider di sistemi di pagamento WorldPay, il 50% di chi utilizza la Rete vede nella biometria il futuro per la sicurezza nelle transazioni elettroniche. Controllo dell’impronta e dell’iride, del flusso sanguigno come del battito cardiaco sono le principali direzioni indicate nella ricerca per lo sviluppo della sicurezza nell’ambito del commercio elettronico e mobile.
L’avvento di Apple Pay di Apple, che come Samsung ha già puntato sulla biometria con il riconoscimento dell’impronta digitale, ha riportato l’attenzione su tali considerazioni. Saranno davvero le soluzioni biometriche la killer application per la diffusione dei pagamenti tramite smartphone? In America c’è chi non ne ha dubbi ed anche per questo si moltiplicano le sperimentazioni dei colossi dei pagamenti in tale direzione.
Mastercard, proprio sulla scia del lancio della soluzione di Cupertino per le transazioni mobili, ha annunciato di aver realizzato un pilota (al momento limitato solo ai suoi dipendenti in negli Stati Uniti), per autorizzare le transazioni con riconoscimento facciale e vocale.
Il circuito ha creato una applicazione ad hoc attraverso la quale sono già state effettuate 14mila transazioni. I risultati hanno riportato un successo pari al 98% dei casi di verifica. Il processo di riconoscimento in media ha una durata inferiore ai 10 secondi. Forse ancora un po’ troppo ma i vantaggi di non dover ricordare e immettere alcun PIN e di godere di una transazione al 100% sicura sono indubbi – così come ha sottolineato Ajay Bhalla, presidente di Data Cash azienda che si occupa di tematiche di Sicurezza per Mastercard Worldwide. La speranza e l’attesa è quella per cui presto le autenticazioni biometriche per confermare pagamenti andranno per la maggiore, costringendo di fatto chi vuole restare competitivo nel settore ad offrirle ai propri utenti. Alcune realtà si stanno mostrando più dinamiche di altre, veri e propri pionieri, ma la corsa è ancora lunga e come ha assicurato Bhalla: “The finger print is just the start.”