Abbiamo incontrato il Rettore Gianmario Verona proprio alla vigilia del Summit per farci raccontare perché ha deciso di ospitarci tra le mura del suo ateneo. Oltre 12mila persone registrate, 20 workshop, quasi 70 startup in un village dedicato e molto altro. SIOS19 si prepara ad essere la più grande edizione di sempre del Summit
Tra pochi giorni le porte dell’Università Bocconi di Milano si apriranno per ospitare StartupItalia Open Summit. Per la prima volta il nostro SIOS lascia la storica location del palazzo del Ghiaccio di Milano per andare ad invadere (pacificamente) una tra le più prestigiose Università d’Italia. Non si tratta di un semplice cambio di sede, ma di un percorso di collaborazione che è nato mesi fa, e che ci ha permesso di costruire quest’anno l’evento insieme a Bocconi in uno scambio reciproco di idee e spunti.
Abbiamo incontrato il Rettore Gianmario Verona proprio alla vigilia del Summit per farci raccontare perché ha deciso di ospitarci tra le mura del suo ateneo. Oltre 12mila persone registrate, 20 workshop, quasi 70 startup in un village dedicato e poi ancora incontri one to one tra investitori e startup, pitch&spritz e un evento nell’evento organizzato con ICE.
SIOS19 si prepara ad essere la più grande edizione di sempre del Summit e a entrare in quella che in tutta Italia è considerata una vera istituzione: “Per noi è un piacere ospitarvi – ci ha detto Verona – perché in Bocconi crediamo molto nell’imprenditorialità e nell’innovazione. Abbiamo corsi di laurea, sia triennali che magistrali, oltre agli MBA che sono da anni dedicati proprio a queste tematiche. Ma la nostra attenzione verso l’innovazione è cresciuta ancora di più con la digital transformation. Stiamo vivendo una nuova rivoluzione industriale. Credo che in questo momento storico sia fondamentale collaborare, in modo da poter creare sinergie tra chi può guidare questi importanti cambiamenti. In Italia abbiamo storicamente difficoltà a mettere insieme le forze a creare rete. Eventi come Startupitalia Open Summit, sono importanti proprio perché stimolano il dibattito e fanno nascere contatti tra gli attori coinvolti”.
D’altronde la Bocconi è sempre stata molto attenta all’ecosistema startup italiano creando terreno fertile per lo sviluppo di nuove imprese. È nato da pochissimi giorni B4i – Bocconi for innovation (ne abbiamo parlato qui), un progetto che si pone l’obiettivo di sostenere e sviluppare lo spirito imprenditoriale degli studenti ed alumni bocconiani e delle istituzioni partner, dando loro la possibilità di intraprendere un percorso di accelerazione: “B4i – Bocconi for innovation è un acceleratore che nasce dalla fortunata esperienza di SpeedMiUp. Siamo molto orgogliosi di quanto abbiamo fatto per le startup in questi 8 anni e possiamo dire che ormai il tema dell’incubazione è stato avviato non solo nella comunità Bocconi ma nel Paese in generale grazie ai tanti incubatori presenti. Oggi è il momento giusto per lanciare un nuovo messaggio: fondare una startup non deve essere un’alternativa alla disoccupazione. In Italia abbiamo tante iniziative che si limitano a sopravvivvere – di fatti il tasso di successo è straordinariamente più alto rispetto al benchmark della Silicon Valley e di altre realtà europee come Belrino e Parigi. Fondare startup di successo significa saper superare l’abisso (il “chasm” di Geoffrey Moore), di fare la vera differenza, di creare impatto. Proprio per questo nell’ambito dell’acceleratore metteremo anche a disposizione conoscenza e servizi per aiutare la piccola e media impresa italiana a sviluppare imprenditorialità e innovazione. Anche in questo caso non ci poniamo l’obiettivo di fare tutto da soli: abbiamo attivato importanti partnership con l’Istituto Italiano di Tecnologia, con il Politecnico di Milano e con l’Università Statale, perché crediamo fortemente che la collaborazione sia essenziale per dar vita a startup che abbiano l’ambizione di diventare un Unicorno”.
Che cosa chiederà il rettore Verona alla ministra Paola Pisano che sarà con noi a StartupItalia Open Summit?: “Sono molto contento che finalmente ci sia un ministero che possa occuparsi a tempo pieno di innovazione, anche se mi dispiace che si tratti di un ministero senza portafoglio. Mi auguro che il ministero possa porre basi solide e durature, che possano servire anche in futuro a chi verrà dopo di lei. Chiederei alla ministra di lavorare non solo su un suo cavallo di battaglia ovvero la digitalizzazione della PA, ma in una logica di concertazione con tutti gli attori dell’ecosistema dell’innovazione a partire da chi fa politica industriale nel Paese. Inoltre, chiederei alla ministra di raccontare alla platea di StartupItalia Open Summit quali sono i progetti su cui punta, perché credo che in questa fase sia importante lavorare su pochi progetti e riuscire a realizzarli”.
A proposito di tecnologia e progetti innovativi, in Bocconi sono nati un corso in Cyber Risk e un corso di laurea triennale dedicato all’Intelligenza artificiale, uno dei pochi percorsi in Italia pensati per approfondire machine learning e IA: “La Bocconi sta ampliando la sua offerta formativa mettendo al centro alcune skills che saranno fondamentali in futuro. La nostra è un’Università di scienze sociali e vogliamo rimanere un’eccellenza in questo ambito. Questo non ci ha impedito negli ultimi anni di fare importanti investimenti per assumere docenti in materie considerate distanti da noi: dalla fisica all’informatica e alla matematica. Crediamo infatti che ci siano materie che diventeranno fondamentali nel futuro ed è auspicabile che chi si affaccia al mondo del lavoro dopo l’università abbia almeno una conoscenza di base su coding, Big Data e AI”. La tecnologia è importante, ma quello che emerge dalla nostra chiacchierata con il rettore Verona è che il fondamento di un percorso innovativo deve essere sempre quello della ricerca. “Senza ricerca non è possibile né innovazione, né tecnologia, né impresa”.
Appare quindi chiaro perché StartupItalia Open Summit abbia trovato la sua location ideale tra le aule dell’Università.
Ci vediamo il 16! Avete preso il biglietto?