L’India è stata indicata tra le cash centric society, quelle cioè in cui vengono utilizzati poco gli strumenti di pagamento elettronici e dove solo un terzo della popolazione possiede un conto o una carta di debito. Nonostante ciò da questo paese possiamo trarre una lezione importantissima sui pagamenti mobili: si tratta di un mercato emergente e ad alto potenziale perché proprio nei paesi in cui più si utilizza molto il contante (come l’Italia), il mobile può avviare quel processo rivoluzionario di superamento del vecchio strumento carta di credito e rimpiazzare una volta per tutte monete e banconote.
Si parla di leapfrogging quando una nuova tecnologia avanza per soppiantarne una obsoleta e per rispondere in modo più efficace ai bisogni degli utenti. È quanto sta avvenendo in India, dove chi non aveva un conto corrente e non poteva inviare denaro o effettuare pagamenti con carta, adesso è incoraggiato dalle possibilità del mobile . Si sta attuando quello che si può definire “processo di inclusione finanziaria” attraverso cellulari, smartphone e tablet.
Penetrando nella vita di tutti i giorni, il mobile ha reso le vite più semplici e dalle telefonate, prima, e dall’invio di denaro, in seconda battuta, si è via via trasformato in uno strumento di pagamento a tutti gli effetti. Ma anche in un mezzo utile per controllare e gestire meglio le proprie finanze. Gli accessi ai servizi di mobile banking hanno visto un vero boom nell’ultimo anno.
Inoltre sono arrivati anche i servizi più innovativi. La società First Data in collaborazione con Comviva ha recentemente lanciato un servizio mobile Pos in tutto il Paese (qui abbiamo parlato dell’offerta attiva nei nostri confini). Occorrerà naturalmente lavorare molto per diffonderne l’utilizzo: oggi il numero delle carte di credito e debito in India è attorno ai 420 milioni ma per lo più queste vengono utilizzate per ritirare contanti presso i bancomat. Uno dei motivi è che soltanto 1 milione di esercenti nel Paese è attrezzato con terminali per ricevere pagamenti in formato elettronico, i Pos insomma. La speranza è che quelli mobili possano contribuire ad invertire la tendenza e a creare massa critica di utenti ed esercenti dato che riducono di molto il costo di installazione e gestione del terminale. La previsioni vedono una crescita fino a 2,5 milioni di esercenti dotati di Pos solo nel prossimo anno. Parallelamente sempre più utenti richiederanno di pagare con carta (tramite il mobile) alimentando così un circolo virtuoso di cui il cosiddetto m-commerce ha bisogno per crescere ed affermarsi sempre più come lo standard di mercato dei pagamenti elettronici.