Un mese fa era solo un rumor. Ma ora pare proprio che la trattativa sia bella che avviata. Jack Ma, il proprietario del colosso Alibaba, è a capo di una cordata di imprenditori cinesi che compreranno la squadra di Silvio Berlusconi per una cifra vicina ai 500 milioni di euro.
L’ex insegnante con 23,2 miliardi di patrimonio
È partito come insegnante e passo dopo passo ha costruito un impero che si chiama Alibaba, il più grande eCommerce al mondo, valutato 168 miliardi di dollari, secondo Forbes. Appassionato di calcio, ha già investito, 192 milioni di dollari nel Guangzhou, la squadra che con Marcello Lippi allenatore ha vinto tutto, tre titoli e la Champions’ League asiatica. E oggi punta al calcio italiano e vuole comprarsi un gioiello per quello che ha rappresentato per il calcio italiano, da anni in crisi.
Una società in crisi da anni
L’ultimo bilancio del Milan non è dei più felice. Datato 31 dicembre 2014 mostra un’azienda con un passivo di 91,3 milioni di euro, come spiega Tutto Sport. La rivista calcistica offre altri dati sul tracollo finanziario della squadra rossonera: considerando l’intera stagione 2014-2015 il deficit del Milan sfiorerebbe i 125 milioni. Tanto che Finivest ha messo nel motore della società 64 milioni nel 2014, 60 milioni nel primo semestre del 2015, 90 milioni nel settembre scorso. Soldi che però non hanno risollevato le sorti della squadra che, malgrado una campagna acquisti dispendiosa (solo Bacca, l’attaccante è costato 30 milioni di euro) è lontana dalla zona Champions’ e tallonata dal Sassuolo per la conquista del sesto posto in classifica.
Berlusconi aveva già provato a vendere
Ma l’affare con il broker thailandese, Bee Taechaubol con la valutazione della società di 1 miliardo di euro, non è andato mai in porto. Mentre più concrete sembrano le prospettive attuali con il 70% dell’azienda che dovrebbe finire nelle mani di Jack Ma e il restante delle quote l’anno successivo.
Se anche Tohir vende l’Inter
Le mani dei cinesi sul calcio italiano
Il prossimo derby potrebbe essere tra due proprietari cinesi. Anche sull’Inter il vento d’Oriente soffia sempre più forte. Qualche giorno fa in tribuna insieme all’attuale proprietario Erick Tohir, è apparsa una delgazione del Suning Commerce Group, società che opera nel settore della vendita al dettaglio di elettrodomestici e prodotti elettronici, che potrebbe acquistare una quota del 20% della società nerazzurra e poi tentare la scalata.
La squadra nerazzurra quarta in classifica ha un triste primato, prima nei passivi, con un – 74 milioni, secondo Panorama.
Il bilanci in rosso
Ma anche le altre squadre non se la passano meglio. 12 club dei 19 di serie A hanno chiuso con bilanci in rosso la stagione 2014-2015. Un passivo accumulato di ben 365 milioni di euro, solo due anni fa la cifra era di 151 milioni ed è più che raddoppiata, secondo l’inchiesta della Gazzetta dello Sport.
Commesso di fast food, insegnante, venditore, quante vite in Jack Ma
La vita del miliardario cinese sembra un film. Nato a Hangzhou, villaggio a sud di Pechino, ha fatto mille lavori prima di trovare la sua vera vocazione. Nell’ordine è stato impiegato in una catena di fast food, guida turistica, traduttore, insegnante di inglese. Prima della svolta quando dopo un viaggio in America capisce che Internet è il futuro. E con i suoi risparmi fonda un primo sito (China Pages), essenzialmente una lista di siti cinesi che poi vende a Telecom per 130mila euro. Nel 1999 si rimette in pista con un nuovo progetto, una piattaforma per il commercio b2b. La startup la avvia con 50mila euro. Poi chiude un round con Goldman Sachs. Da lì una cavalcata incredibile fino all’ingresso in Borsa.
Oggi Alibaba è un gigante ed è lui a comprare e investire. 9 acquisizioni e 48 investimenti. Il più recente in Lazada, piattaforma indonesiana di eCommerce che opera nel sud est asiatico. Il costo dell’operazione: 1 miliardo di dollari. Così il gigante dell’e-commerce prova a uscire dai confini cinesi, da dove derivano l’86% dei suoi guadagni. Ne parliamo qui.
Giancarlo Donadio
@giancarlodonad1
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