Approvato l’emendamento in legge di Bilancio, dal 2017 agli investitori dell’equity crowdfunding sarà data la possibilità di investire in piccole e medie imprese
L’equity crowdfunding è a un passo dall’essere esteso a tutte le Pmi italiane grazie all’approvazione dell’«emendamento sul crowdfunding» alla Camera. Ora la palla al Senato. Tutte le piccole e medie imprese italiane sono a un passo dunque dall’avere la possibilità di ricorrere ai portali online per la raccolta di capitali di rischio. La notizia è stata divulgata dall’agenzia di stampa parlamentare Agentparl.
«Adesso c’e’ uno strumento in piu’ per avvicinare il risparmio privato al capitale del tessuto produttivo italiano riducendone la dipendenza dal canale bancario» ha detto il presidente della commissione Finanze della Camera, Maurizio Bernardo (Area popolare, Ncd-Udc). La norma è passata su una modifica al disegno di legge del Bilancio approvata dalla commissione Bilancio della Camera. “Si tratta – ha aggiunto Bernardo – di un provvedimento che non ha precedenti in Europa e mette l’Italia all’avanguardia, sul piano normativo, nel campo del crowdinvesting, un fenomeno nuovo che ha consentito di raccogliere, nel mondo, oltre 28 miliardi di dollari”.
Bedino, OvalMoney: «Ottima notizia»
L’approvazione dell’emendamento è stato accolto in maniera positiva da chi in Italia si occupa di fintech e equity crowdfunding. Per Claudio Bedino, cofounder di OvalMoney «È un’ottima notizia, che risponde alle tante richieste fatte dagli operatori e dal mercato stesso. Da sempre sostengo che l’accesso ai capitali attraverso portali online non poteva essere ristretto alle sole startup o Pmi innovative, escludendo realtà con business tradizionali che per loro natura sono anche più comprensibili al pubblico potenziale di investitori».
Masserdotti, TipVentures: «Finalmente la palla passa agli investitori»
Mentre Matteo Masserdotti, ceo di TipVentures, società che si occupa di equity crowdfunding «l’ampliamento a tutte le PMI della possibilità di raccolta di capitali attraverso equity crowdfunding è una grande notizia». Il motivo è che questo cambio nel regolamento «allinea l’Italia agli altri paesi europei dove l’innovazione e l’attrattività di un investimento è determinata dal mercato e non da una normativa». Un aspetto su tutti interessa gli operatori: «In questi anni abbiamo dovuto rinunciare a diverse opportunità interessanti per via dei vincoli della normativa, ora sarà finalmente l’investitore a scegliere. Nelle operazioni d’investimento è fondamentale la diversificazione del rischio e adesso sarà possibile per gli investitori costruire dei portafogli diversificati in aziende private non quotate» ha concluso Masserdotti.