Una su due dichiara di non avere un vero e proprio settore commerciale, né un responsabile commerciale. Il 29% non sa vendere sul web
Non è certo un bel quadro quello dipinto da una ricerca di Milano EXE, secondo cui il 48% delle PMI non ha un reparto commerciale, mentre il 30% non possiede un reparto marketing. Le micro-aziende italiane, affette da un nanismo storico se comparate agli altri giganti europei, arrancavano insomma da ben prima della crisi sanitaria e il Coronavirus non ha fatto altro che portare al pettine nodi “incrostati” nel cuoio cappelluto produttivo. E ciò che sorprende sono i dati relativi all’e-commerce, che pure avrebbe dovuto essere il salvagente per molte imprese nel periodo del lockdown: per il 29% non funziona. Ma andiamo con ordine.
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Tutti i numeri delle difficoltà delle PMI
Secondo il sondaggio condotto da Milano Exe, anche se pare impossibile, circa una PMI su due, dichiara di non avere un vero e proprio settore commerciale, né un responsabile commerciale. Di questo il 59% afferma di provvedere personalmente a svolgere questa funzione, mentre dei restanti il 29% ha delegato un collaboratore che ha comunque anche altre funzioni o collabora saltuariamente con segnalatori e commerciali esterni. Addirittura il 30% non ha proprio una settore o un responsabile marketing, né ha un budget stanziato per questo tipo di attività. Se il 59% ha avviato o intende avviare una attività di e-commerce, peri 29% di questi l’attività di vendita online non funziona o funziona poco, sopratutto nei settori B2B. Infine, solo il 17% dichiara che intende aumentare gli investimenti nel 2020 nel settore commerciale, assumendo una figura specializzata.
“Prevedevamo che le aziende italiane fossero in drammatico ritardo dal punto di vista manageriale e commerciale, ma i dati emersi sono ancora più gravi”, ha commentato Andrea Polo, CEO di Milano Exe, illustrando il risultato del sondaggio. “È vero che la “crisi” attuale era imprevedibile ed è vero che gli aiuti sono pochi e giungono in ritardo, ma è pure vero che le PMI devono decidersi a crescere sopratutto culturalmente. La cosa incredibile è che sia proprio il settore commerciale ad essere tanto trascurato, che è quello che può dare linfa all’azienda, soprattutto in fasi complicate come questa. Siamo ancora all’imprenditore tuttofare, che dopo aver gestito l’azienda, i dipendenti, i fornitori, il ciclo produttivo, di mette a cercare clienti. Oppure delega persone che hanno altre funzioni ed altra formazione, come se “vendere” sia cosa secondaria”.