Un mazzo di carte innovativo che smuove dallo status quo mentale, sbloccando la creatività. Ecco cosa ha raccontato Matteo, l’inventore, a StartupItalia: Milano, Amsterdam, la Silicon Valley e il ritorno in Italia, a Torino.
Cosa vuoi farne della tua vita? Una domanda pesantissima, che necessita di tanti anni e tante esperienze (più o meno appaganti) per trovare una risposta. L’intuizione, però, potresti averla fin da subito, e soltanto dopo un viaggio intorno al mondo capire come realizzarla. È un po’ quello che è successo a Matteo Di Pascale, ventottenne piemontese, e al suo progetto Intùiti, un mazzo di carte in grado di sbloccare la fantasia di chi le utilizza: un modo che vuole essere innovativo per rendere al massimo, nella vita e nel lavoro. Ma andiamo con ordine.
Matteo: Milano, Amsterdam, San Francisco, Torino
Matteo si laurea al Politecnico di Milano: inizia subito a lavorare in un’agenzia del capoluogo lombardo, poi dopo dieci mesi decide di licenziarsi, insoddisfatto (del lavoro e dello stipendio). Lascia l’Italia per tentare l’avventura tra i grachten di Amsterdam, occupandosi di sviluppo web e applicazioni mobile per una factory digitale.
«Un giorno il titolare dell’agenzia mi chiese di entrare in un nuovo progetto, una web application in stile Pinterest – ci racconta Matteo – l’idea era coinvolgente e ho accettato. Mi sono messo subito al lavoro e in tre mesi il sito web era pronto». Insieme al suo capo, nell’estate del 2013 prendono un aereo in direzione Silicon Valley. Obiettivo? Cercare dei finanziatori per quello che definisce scherzando un «Pinterest per hipster» ma «che non ha avuto molta fortuna oltre oceano. I potenziali finanziatori ci hanno fatto notare, giustamente, la mancanza di una vera value proposition (cioè un valore tale da poter diventare un’azienda, ndr). Così siamo tornati in Olanda». Matteo intanto lavorava a qualcosa nato qualche anno prima, durante le lezioni al Politecnico: Intùiti.
Intùiti: la svolta con Kickstarter
Intùiti è un mazzo di 78 carte, e a ognuna di esse corrisponde un disegno ed una favola evocativa. Lo stimolo dato dalla combinazione di immagine e testo ha l’obiettivo di sbloccare la capacità creativa del giocatore. «Inizialmente voleva essere una reinterpretazione degli archetipi dei tarocchi. Poi ho guardato al mondo del lavoro. Nelle agenzie web e di comunicazione ti viene spesso richiesto di proporre, e poi vendere, delle idee in serie che molte volte non ti appagano – afferma il designer – diventi un dipendente frustrato, con pochi stimoli per rendere al meglio». Da qui è nato Intùiti: «grazie alla preziosa collaborazione di Alessandra Mazucchelli, con la quale ho studiato in modo approfondito la tradizione dei tarocchi, siamo riusciti a perfezionare il mazzo di carte, e ho deciso di tentare la strada Kickstarter per finanziarne la produzione».
«È andata meglio di quel che mi aspettassi: il goal era fissato a 10 mila sterline, ne ho raccolte più di 38 mila – quasi 50 mila euro – vendendo circa 2500 mazzi». La campagna Kickstarter iniziò nel febbraio 2013, quindi prima della partenza per San Francisco. Visto il successo del crowdfunding, Matteo torna in Italia per dedicarsi completamente a Intùiti, organizzando produzione e spedizioni. «Avrei voluto affidare la produzione e la distribuzione di Intùiti a una casa editrice, ma nessuna ha creduto nel progetto. Addirittura mi sono sentito dire che con Kickstarter avrei fatto perdere loro un anno di mercato. Perciò ho fatto tutto da solo: con il file Excel degli ordini ricevuto da Kickstarter ho iniziato a spedire il prodotto, ed è stato molto faticoso a causa delle difficoltà d’ingresso delle merci in alcuni Paesi. Per fortuna ho risolto tutto in tempi ragionevoli».
Come funziona Intuìti: un percorso mentale da seguire
Sull’ebook, in free download dallo store del sito web, leggiamo: «Intùiti è una sintesi di design, tarocchi, numerologia e psicologia della forma. È al tempo stesso un gioco accattivante e uno strumento potente che non tratta l’atto creativo secondo schemi rigidi, ma ne valorizza il lato luminoso». Ecco, Intùiti non ti offrirà la risposta che cerchi, bensì ti renderà chiaro un percorso mentale da seguire. «Intùiti non è una funzione algoritmica che può “far diventare creativi”, o un metodo scientifico in grado di produrre migliaia di idee brillanti. Si tratta di uno strumento di ispirazione: non è una risposta, ma una domanda continua». Insomma, Intùiti è suggestione, meditazione: uno stimolo all’azione e all’abbandono delle paure, aiuta a sentirsi a proprio agio e prendere la parola durante sessioni di brainstorming. «Abbiamo “sperimentato” l’utilità del mazzo in alcuni meeting aziendali di gruppi di lavoro. L’utilizzo di Intùiti poneva i presenti in una condizione di maggiore ascolto verso le proposte dell’altro, aumentando lo scambio di idee e favorendo un clima di lavoro più sereno. Con i nostri case studies abbiamo dimostrato come con Intùiti i contributi durante i meeting aumentavano di qualità, accrescendo la soddisfazione di dipendenti e dirigenti».
Diventare un facilitatore aziendale
Il mazzo di Intùiti costa 20 euro «e siamo riusciti a sistemare la spedizione in Italia, grazie a un’azienda di Milano, e in tutta Europa con Amazon. Con Amazon USA è un po’ più complesso – afferma Matteo – così come il mercato australiano, ma stiamo cercando di trovare soluzioni affinchè il costo del mazzo si aggiri sempre intorno ai 20 euro, spedizione inclusa». L’obiettivo di Intùiti rimane quello di essere un “facilitatore aziendale”: «continueremo a proporlo alle aziende e alle startup per aiutare il team a interloquire in modo produttivo tra loro, e cercheremo di affiancare alle carte dei corsi di formazione veri e propri per lo sblocco creativo degli individui. Stiamo già pensando, però, ad altri prodotti, al fine di poter offrire pacchetti veri e propri ai futuri clienti. Nel frattempo la ricerca di un partner non si è fermata: un soggetto per aumentare la nostra potenza di fuoco è necessario».