«Se c’è un Paese in Europa che può trarre vantaggio da questi prestiti è l’Italia. Abbiamo eliminato dalle sue linee di credito le vecchie condizionalità macroeconomiche e ora è chiaramente vantaggioso per un Paese con i tassi di interesse come quelli italiani»
Il commissario all’Economia Paolo Gentiloni torna a insistere sull’opportunità per l’Italia rappresentata dai 36 miliardi del MES, dando così una mano a chi, nella maggioranza, chiede con insistenza di aprire il prima possibile la linea di credito del Fondo Salva Stati. Le ultime dichiarazioni rischiano invece di mettere in seria difficoltà il premier Giuseppe Conte che, tornato vittorioso da Bruxelles, rischia ora di non godersi il meritato riposo perché il suo esecutivo sta già traballando sotto le spinte di vedute contrapposte. Ma Gentiloni avverte di non confidare troppo sul Recovery Fund, perché quei soldi arriveranno solo a 2021 inoltrato.
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Cosa ha detto Gentiloni
«Le erogazioni del Recovery inizieranno nella seconda parte del 2021 ad eccezione di un 10% che verrà anticipato con l’approvazione del Piano», ha detto oggi Gentiloni a Repubblica. «Prima dobbiamo aspettare il percorso di ratifica dei parlamenti, quindi dovremo riuscire a rispettare il calendario con l’approvazione dei Piani di riforme dei singoli paesi entro aprile e andare sui mercati con titoli europei comuni. C’è una terza sfida decisiva, anche se successiva: dovremo essere in grado di approvare nuove risorse proprie dell’Unione, come la digital tax e la tassa sulle emissioni di CO2, per rimborsare il debito comune tra il 2026 e il 2056. In caso contrario, i singoli paesi si ritroveranno a dover restituire i soldi perché l’Europa non è stata capace di rimborsare il debito comune».
Gentiloni: «Italia prenda il MES, conviene»
Viceversa, sul MES Gentiloni non ha dubbi: «Se c’è un Paese in Europa che può trarre vantaggio da questi prestiti è l’Italia e all’interno di questo pacchetto uno strumento è già disponibile, ovvero il MES. Abbiamo eliminato dalle sue linee di credito le vecchie condizionalità macroeconomiche e ora è chiaramente vantaggioso per un Paese con i tassi di interesse come quelli italiani. Ma la decisione ovviamente non si prende a Bruxelles».
Von der Leyen: «Spese urgenti saranno coperte dal Recovery»
Di diverso avviso la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, intervistata oggi dal Corriere della Sera: «Il Next Generation EU include anche un’altra possibilità: le spese e gli investimenti fatti ora– se rispettano le priorità Ue su Clima e digitale, così come la “resilienza” – possono essere finanziati retroattivamente quando lo strumento sarà pronto. In pratica uno Stato potrà presentare il conto alla fine, a patto che queste spese rispondano ai principi Ue di modernizzazione».