La storia di Davide e Davide non è quella di una startup. O meglio, non lo è ancora, ma potrebbe diventarlo. È la storia di una comunità forte, quella delle monete virtuali, all’interno della quale ci si conosce, si parla e si inizia a lavorare insieme. 23 anni lo sviluppatore, Davide Gessa, e 22 il responsabile della parte social, Davide Menegaldo, sono due studenti di Cagliari e Torino. Non si sono mai incontrati ma da maggio stanno lavorando a una serie di progetti legati a Bitcoin e al campo del fintech in generale. Il primo, già concretizzato, è BitcoinMap, una delle prime applicazioni per la consultazione mobile degli esercenti che accettano pagamenti con la critpomoneta.
“Per ora è disponibile solo per Android. L’intenzione è quella di realizzarla anche per iOs. Ci siamo basati sulla mappatura di CoinMap”, racconta Menegaldo, che proprio guardando il portale su cui sono segnalati gli oltre 2mila fra negozi e liberi professionisti convertitisi al circuito ha avuto l’idea di sfruttare la piattaforma mobile. L’app è gratuita e punta a distinguersi dalla concorrenza con funzioni aggiuntive, come la possibilità di segnalare un’area di riferimento e ricevere avvisi per nuove attività pronte ad accettare questo tipo di pagamento.
L’elenco verrà anche filtrato per settore e la volontà è quella di introdurre anche liste di posti preferiti in cui recarsi in un secondo momento e il dialogo con altre app. La priorità è l’usabilità con una grafica chiara e gradevole e la possibilità di impostare il percorso per raggiungere il posto desiderato in modo rapido e diretto.
Al modello di business i due giovani studenti di informatica, Gessa, e ingegneria ambientale, Menegaldo, per ora non pensano: “Guadagnare non è il nostro primo pensiero, vogliamo diffondere la soluzione, soprattutto all’estero dove Bitcoin è più utilizzato”. Un domani potrebbe fare capolino un’area dell’app a pagamento, ma è prematuro parlarne.
Davide Gessa e Davide Menegaldo
Più vicino invece il lancio di Sound Square: “Una piattaforma per il crowdfunding dei musicisti indipendenti che Davide ha già presentato allo Startup Weekend di Cagliari”, spiega Menegaldo. Ed è proprio la velocità con cui le raccolte fondi in bitcoin o monete analoghe si concludono che ha attirato la sua curiosità. “È una comunità molto unita”, racconta, “io sto studiando tutt’altro e ho una grande passione per le energie rinnovabili, ma questo mondo mi affascina molto”.
La base dei progetti è il portale OpenBitLab, con cui comunicano il traguardo dei primi 100 download. Il futuro, compresa la creazione o meno di una startup vera e propria, è tutto da scrivere, a partire dall’incontro fra i due ragazzi. Il piccolo miracolo di farli lavorare insieme con questa convinzione sull’asse Cagliari-Torino la comunità l’ha già fatto.