Non si focalizza su ciò che conta, non valuta i rischi e non sa fare le equazioni, i tre errori principali di uno startupper
Cattiva gestione dei soldi e dei rischi. Sono queste le due aree nelle quali molti startupper non sono preparati tanto da colare a picco. Come fare a evitare il peggio? Ecco qualche consiglio utile di Tech.co.
Non ti focalizzi su quello che conta
Cosa succede quando vieni a sapere che un tuo competitor ha incrementato i suoi guadagni mensili di 10mila euro? La prima cosa che pensano in tanti è capire come possono fare lo stesso. E questo li porta spesso a fare scelte finanziarie sbagliate, senza considerare che molti startupper amano giocare a chi la spara più grossa, condividendo solo le vittorie e mai gli errori commessi. In realtà, uno startupper saggio pensa soprattutto a moltiplicare i suoi guadagni netti e, invece di fare voli pindarici o inseguire i risultati dei competitor, si focalizza su quello che è più importante. Tipo chiedersi come può fare a tagliare le spese, quale processo costoso del suo business può automatizzare. Oppure come può risparmiare sulle tasse. Questo sono le domande più importanti a cui dovrebbe dare una risposta.
Non sai valutare i rischi
Sia che tu faccia bootstrapping o che tu abbia chiuso un primo round, la tua situazione finanziaria è sempre in gran pericolo, soprattutto nelle prime fasi del tuo business. Tre sono le principali aree nelle quali affronti i rischi che, più di tutti, sono una minaccia molto seria per il tuo futuro. Ecco quali i maggiori raggruppati in tre categorie:
Rischi del prodotto. Prima di andare sul mercato, assicurati di aver fatto una buona indagine di mercato, di aver vagliato bene i tuoi competitor, testato la tua idea. E capito che c’è un buon interesse verso il tuo prodotto.
Rischi del mercato. Quanto è grande il mercato a cui ti stai rivolgendo? È una marco nicchia? È un terreno già saturo o non ancora sviluppato? Stai investendo su un prodotto alla moda, o datato? Prima di lanciare un’idea , Tech.co consiglia di dare una risposta a queste domande.
Rischi sulla vita. Decisioni finanziarie sbagliate potrebbero avere un impatto negativo, non solo sul tuo business, ma su tutta la tua vita. Molti imprenditori alle prime armi tendono ad accettare prestiti con tassi di interesse troppo alti, per esempio, solo per scalare più velocemente e concretizzare i loro sogni. Per questo motivo dovresti fare attenzione a ogni decisione finanziaria e soprattutto alle conseguenze che potrebbe avere sul tuo futuro.
Rischi sull’esecuzione. Appena la tua startup inizierà a guadagnare ti troverai a dover gestire una miriade di cose, tanti dettagli difficili da affrontare se decidi di imbarcarti tutto il peso addosso. Qui quello che dovrai fare è eliminare il pericolo di multitasking, di pensare di poter fare tutto da solo. Se ti fai seppellire dalla routine, infatti, non avrai più una visione generale della tua azienda e potresti rischiare di girare attorno agli stessi problemi invece di andare avanti. Ecco una tabella che puoi adottare per gestire meglio i rischi.
La tabella dei rischi spiegata
Per A si intendono quei rischi non gravissimi che puoi anche ignorare perché non avranno grosse conseguenze sul tuo business, per esempio lo scoppio di una ruota della tua auto, mentre sei diretto a un meeting importante, magari con gli investitori. Ci sono poche probabilità che questo possa accadere.
B si riferisce a quei rischi “piccoli” che però potrebbero influenzare il tuo business. Tipo il toner della stampante smette di funzionare e non puoi stampare la tua proposta 30 minuti prima di un meeting importante, oppure uno dei tuoi ingegneri più importanti si ammala qualche giorni prima della presentazione di una beta agli investitori. Sono rischi “minori”, ma devi tenerli in considerazione e agire per evitarli.
In C rientrano quei rischi che possono essere scongiurati solo rivolgendosi a un’agenzia assicurativa, tipo furti, incendi, disastri naturali, problemi che il tuo prodotto potrebbe causare a un consumatore.
D infine riguarda quei rischi che possono uccidere una startup. Come l’incapacità di identificare un bisogno del mercato, di migliorare la tua soluzione, venderla nei canali più adatti, non finire in bancarotta ecc. Qui per saperne di più.
Non sai fare le equazioni
L’equazione di una startup che piace ai venture è semplice da scrivere. Da una parte ci sono le tue capacità personali (le tue competenze, il tuo prodotto, la tua esperienza nel settore). Quella che Tech.co chiama Mental Capital. Dall’altra invece c’è la tua capacità di stabilire relazioni con i tuoi clienti finali, con le altre aziende, con i tuoi amici e familiari. Tutto quello che appartiene al ramo del Relationship Capital.
Ciò premesso l’equazione risulta un po’ così: Mental Capital + Relationship Capital = Financial Capital.
Se questi due elementi sono in armonia, la startup non avrà grossi problemi a trovare investitori. Li avrà, in caso contrario. Il lavoro di uno startupper risiede proprio nel bilanciare questi elementi nel modo migliore: «Trovare il giusto equilibrio, considerare bene tutti i rischi che fanno parte del business e sapersi focalizzare su quello che conta davvero, ti consentirà di gestire al meglio le tue finanze, trovare investitori e far prosperare la tua azienda» conclude Tech.co.