Saranno pure il giardino dell’Eden del fintech, ma quanto sono lenti questi inglesi. Sembra incredibile, ma le authority hanno grosse difficoltà a seguire la velocità delle startup. Sono 86 le piattaforme di lending che aspettano l’autorizzazione della FCA (acronimo di Financial Conduct Authority), l’ente che regola i mercati dei prodotti finanziari.
Il p2p è una corsa all’oro
Se gli startupper inglesi si lanciano tutti sul lending tanto da intasare gli uffici della FCA di scartoffie, ci sarà pure un motivo. Il mercato del P2P in UK cresce a ritmi vertiginosi. Secondo lo Statiscs Portal, nel 2015 ha raggiunto un valore di 456 milioni di sterline, quasi raddoppiato dai 250 dell’anno precedente.
Tante storie di successo
Molti startupper britannici hanno trovato fortuna e raccolto tanti soldi proprio con idee nel lending. Da RateSetter di Rhydian Lewis e Peter Behrens che ha ottenuto complessivamente 46,83 milioni di dollari nei suoi round. A Zopa di James Alexander, Richard Duvall, David Nicholson, Giles Andrews, tra i pionieri del lending in UK, fondata nel 2005 e con 56,63 milioni di dollari ricevuti. Fino a Funding Circle, l’idea di Samir Desai, focalizzata sui prestiti alle piccole imprese, che ha ottenuto dal 2010 a oggi una cifra record di 273 milioni di sterline. Ma sono solo alcune dei protagonisti di un mercato che continua a crescere, ad attirare nuove idee e investimenti (fonte CrunchBase).
Il ritardo, una beffa proprio oggi che…
I tempi lunghi delle approvazioni stanno penalizzando le startup, molte delle quali non potranno usufruire dell’Innovative Finance Isa, in sostanza una serie di misure che permettono ai risparmiatori che prestano soldi sulle piattaforme di lending di avere interessi liberi da tasse.
Un anno per decidere
Fino a 12 mesi. Sono questi i tempi che l’authority si concede per studiare le domande, tempi lunghi giustificati “dalla complessità delle domande e del business e delle regolamentazioni in materia” secondo l’ufficio stampa di FCA. Che prova a rassicurare le startup: «Stiamo lavorando a stretto contatto con le aziende per far partire le autorizzazioni il prima possibile».
Nel frattempo 86 fintech giocano al Monopoly.