Uno dei problemi che rallentano l’avanzata dell’e-commerce rimane ancora la diffidenza degli utenti all’acquisto di beni che non possono vedere né toccare con mano. In aiuto arriva l’idea di una startup svedese. Si chiama Klarna, che significa limpido, trasparente, opera nel commercio elettronico in ormai 15 Paesi europei (Italia esclusa, per ora) e promette di diventare un fenomeno globale.
Gli analisti parlano già di un nuovo modello di e-commerce, semplice ma a cui nessuno aveva ancora pensato: consentire al cliente di pagare dopo aver ricevuto la merce. Sia il cliente sia il venditore sono tutelati dall’intermediazione di Klarna, che di fatto si assume tutti i rischi di un’eventuale insolvenza calcolando l’indice di rischio grazie a un algoritmo e negando l’eventuale acquisto nel caso di rischio troppo elevato. Per ogni cliente e ogni nazione esiste un coefficiente di solvibilità: per esempio per la Svezia, patria di Klarna, il coefficiente era molto basso, ma quando la soluzione si è diffusa in Germania gli analisti hanno dovuto tararlo su altri valori, constatando nella nazione tedesca una maggiore frequenze di frodi e truffe. Il software inoltre è capace di vedere se ci sono stati precedenti di quel cliente che ne limitano l’affidabilità e in generale di valutarne la solvibilità. E a quel punto, se non esistono particolari impedimenti, Klarna rischia al posto del venditore, trattenendo ovviamente una percentuale del guadagno in nome del rischio sotto forma di abbonamento.
Il segreto del successo è una combinazione tra l’audacia e un’attenta analisi del rischio di credito, ma come spiega uno degli investitori, Klaus Hommels, “Klarna è come un iceberg e la gente vede solo un decimo della sua rivoluzionaria idea e del lavoro di approfondimento che svolge”. Anche PayPal offre ai suoi utenti un sistema simile, ma Klarna valuta tempestivamente, con pochissime informazioni e dati incrociati, l’affidabilità del cliente. Molti acquisti vengono approvati in meno di un secondo e quel che porta gli utenti a comportarsi bene è anche (oltre a un indubbio senso civico) la consapevolezza che convenga loro agire onestamente per non essere esclusi in futuro dall’e-commerce avendo preclusa la possibilità di effettuare altri acqusti trovandosi nella “black list).
Come evidenziato dal New York Times, che ha dedicato all’azienda un dettagliato articolo, l’idea di Klarna in realtà vecchia ma rispolverata in salsa tech, è già un grande successo nel Nord Europa. I numeri parlano chiaro: 175.287.20 transazioni totali, con 25 milioni di clienti che si sono affidati almeno una volta nella vita a Klarna. La società svedese ha evidentemente trovato un modello sostenibile che non punta solo a superare le diffidenze di tutti ma anche (e soprattutto) ad offrire una esperienza di acquisto online semplice e immediata. Per autenticarsi ed effettuare l’ordine l’utente deve rispondere a poche domande sul suo indirizzo fisico e sulla sua identità, poi il pagamento avviene alla fattura. Ancora una volta a farla da padrone è il mobile. Il modello Klarna infatti è diventato popolare soprattutto tra gli utenti mobili che si rivolgono a questa modalità di pagamento in percentuali quasi doppie rispetto alla media.