Tante novità in arrivo per gli spostamenti con vari mezzi e per gli ordini di alimenti e bevande, con il solito obiettivo in testa: la redditività. Il numero due della divisione Tech ci spiega come Uber intende arrivarci
Ripartire con le corse su scala globale contando sul ritorno, più o meno graduale, del turismo e continuare a spingere con la consegna del cibo a domicilio, dopo i record segnati nell’ultimo anno e agevolati dalla stessa pandemia (i 4,8 miliardi di dollari ricavati nel 2020 hanno superato, per la prima volta, quelli ottenuti con i servizi di mobilità). Quella che si appresta a vivere nei prossimi mesi Uber, quindi, sarà una stagione cruciale e ricca di novità, necessarie per reagire al singolare momento storico ma anche ai molti competitor che affollano i suoi due settori di riferimento.
Prenotare cibo è sempre più facile
Sul mercato italiano vedremo nel corso delle prossime settimane le nuove funzionalità di Uber Eats, piattaforma per ordinare e ricevere piatti a domicilio che si arricchirà di maggiori opzioni per facilitare le prenotazioni e sfruttare le promozioni attive nei locali preferiti della propria città. Nello specifico, all’interno dell’applicazione mobile si potrà a breve effettuare ordini multipli relativi a differenti commercianti, per esempio un menu di un ristorante e una serie di oggetti selezionati in un supermercato, senza costi aggiuntivi. Ma anche giocare d’anticipo e prenotare quando un rivenditore è chiuso, così che alla riapertura si ritroverà l’ordine fatto in cima alla lista dei servizi da preparare.
Il servizio più utile sarà probabilmente il Pick Up and Go, che permette di scoprire sulla mappa dello smartphone i ristoranti e i commercianti nelle vicinanze della destinazione della corsa, così da saziare la fame o la voglia di un buon bicchiere in maniera rapida. Apprezzamenti riceverà pure Savings Hub, spazio virtuale in cui gli utenti troveranno offerte, occasioni, ultimi pezzi e le altre forme di sconti, in modo da programmare gli acquisti e risparmiare qualche soldo.
Spostamenti comodi e su misura
Tante nuove opzioni anche sul versante mobilità, mirate a semplificare gli spostamenti e organizzarli in relazione alle esigenze degli utenti. Reserve for UberX and Airports, per esempio, permetterà di trovare un auto con conducente per il ritorno a casa dall’aeroporto, senza dover velocizzare le pratiche del ritiro bagagli e controlli di sicurezza poiché l’autista riceverà in tempo reale informazioni circa gli orari del volo (ed eventuali ritardi). Con la possibilità di prenotare la corsa fino a 30 giorni prima del volo.
Valet è invece il servizio per godersi un fine settimana di vacanza e tagliare ogni perdita di tempo, perché l’auto viene consegnata sotto casa e al ritorno si può lasciare in un punto favorevole, con un addetto Uber che si occuperà di riportarla in sede. Con Hourly, infine, scatterà il noleggio orario di un auto, pensato in particolare per chi deve effettuare più commissioni in punti diversi e distanti della città (guardare a bus e in generale al trasporto pubblico sarebbe la risposta automatica a un servizio simile, ma secondo i dati della American Public Transportation Association, negli Stati Uniti circa il 45% dei cittadini non ha accesso ai mezzi pubblici).
Andare ovunque e ottenere quello che si vuole
Per approfondire il presente e delineare le direzioni che imboccherà Uber nel futuro a medio e lungo termine Startup Italia ha intervistato Sundeep Jain, vicepresidente del dipartimento Technology e responsabile dei prodotti di condivisione corse Uber a livello globale.
Le ultime novità descrivono una rilevante trasformazione rispetto alla forma originaria: cos’è oggi Uber?
Per molto tempo la nostra concezione nell’immaginario collettivo è stata quella di un servizio facile e rapido per avere un auto e raggiungere la propria destinazione, ma col tempo ci siamo evoluti aggiungendo diverse modalità di trasporto per aiutare le persone a muoversi nel modo che preferiscono. Con un monopattino, una bicicletta, un autobus, un mezzo legato al trasporto pubblico o l’automobile, adesso offriamo tante opzioni diverse, incluso il noleggio e la possibilità di soddisfare l’appetito durante il viaggio. Più che al mezzo, tuttavia, a noi interessa il concetto, permettere cioè alle persone di andare ovunque premendo un tasto, un servizio all’insegna della libertà e della velocità e di ottenere ciò che desiderano.
Cosa vi aspettate dall’integrazione sempre più stretta tra i vostri due business, ride-hailing da una parte e delivery dall’altra?
L’integrazione corse-consegne di cibo è un abbinamento su cui stiamo investendo per facilitare e migliorare la quotidianità delle persone. Ci sono tante situazioni in cui le due realtà si incontrano nei desideri della gente e un esempio è quanto offriamo con Pick Up and Go, ovvero la possibilità di mangiare e bere durante un viaggio. Sulla nostra piattaforma abbiamo gli autisti, le auto, i commercianti e i ristoranti, tutto quello che serve per soddisfare la volontà di pranzare o cenare mentre ci si sposta. Ma pensiamo anche a una famiglia di ritorno dopo una settimana di vacanza, che torna a casa e ha bisogno di provviste immediate per mangiare: invece di andare a fare la spesa, può prenotare i prodotti e l’orario di consegna su Uber Eats, così da rientrare e avere tutto l’occorrente a disposizione. Sono solo due esempi di cosa significa per noi l’innovazione in grado di migliorare la quotidianità.
Corse e consegne sono i settori su cui siete focalizzati: resteranno tali o state pensando di ampliare il raggio d’azione?
L’infrastruttura e l’integrazione dei due sistemi è ciò che ci permette di migliorare su entrambi i fronti e per continuare a farlo con il tempo aggiungeremo nuovi servizi, che aspiriamo sempre a lanciare a livello globale, e ancor più possibilità per allargare l’ecosistema e per offrire nuove esperienze.
Nel frattempo Uber ha rinunciato a una serie di progetti, futuristici e troppo dispendiosi, come i taxi volanti di Elevate e la divisione dedicata alla guida autonoma, mentre sono arrivate le acquisizioni di Drizly e Postmates. Una mossa per avvicinarsi all’agognata redditività?
Lo scorso anno abbiamo ceduto alcuni rami aziendali ma senza abbandonare i rispettivi mercati. Gli accordi stipulati con le varie parti dimostrano che il nostro interesse resta alto, per questo continuiamo a seguire da vicino i piani di sviluppo e consideriamo gli asset come parte integrante del nostro futuro. Dall’altro lato, gli investimenti ci hanno permesso di incrementare le funzionalità e passare, nel caso di Uber Eats, dalla consegna di cibo pronto alla possibilità di fornire alcolici e ordini nei supermercati. Così abbiamo aperto più fronti e creato i presupposti necessari per mirare alla redditività.