Abbiamo chiesto a Cantamessa che cosa dobbiamo aspettarci dalla prossima legislatura per quanto riguarda il tema innovazione e digitale. Una politica industriale che punti alla crescita, una Giustizia civile più veloce e forti investimenti sui giovani sono le priorità
Innovazione, startup e digitale. Quanto c’è di questi temi nei programmi elettorali? Che cosa dobbiamo aspettarci dalla prossima legislatura? Perché bisognerebbe spingere in questa direzione per crescere ed essere competitivi in Europa? Abbiamo rivolto queste domande ad alcuni delle persone che più in Italia stanno provando a fare innovazione per davvero.
Tra questi non poteva mancare Marco Cantamessa, professore ordinario presso il Politecnico di Torino, dove insegna Gestione dell’Innovazione e Sviluppo Prodotto. Dal 2008 al 2017 è stato presidente dell’incubatore I3P del Politecnico. Dal 2014 al 2016 è stato presidente di PNICube, l’associazione italiana degli incubatori universitari. E’ ora presidente non operativo di Neva Finventures S.p.A., il fondo di corporate venturing di Intesa Sanpaolo, e di CVA S.p.A., uno dei principali operatori nel campo delle energie rinnovabili.
Cantamessa, disegna un ritratto amaro della situazione italiana: “Siamo un Paese dalle mille potenzialità, dall’industria al turismo, ma che preferisce sfruttarle per mantenere le rendite passate anziché far fiorire iniziative nuove. Siamo un Paese che preferisce rimanere immobile nel suo precario ancoraggio, anziché affrontare il mare aperto del cambiamento richiesto da un mondo in costante evoluzione”, ma ci regala anche consigli e un piccolo “libro dei sogni” che potrebbe essere il punto di partenza di una nuova strada da percorrere: “Vorrei si diffondesse una vera e propria “cultura della crescita”, un atteggiamento positivo verso ciò che è nuovo, basato sulla convinzione che possa essere più rischioso il non innovare che l’innovare”.
StartupItalia! racconta le elezioni politiche su #Italia2018, un sito e un social wall dov’è possibile seguire la campagna social dei candidati. Qui trovate anche tutti i programmi dei partiti e le schede dei maggiori candidati. #Italia2018 dà la possibilità a ciascun candidato di creare una propria pagina profilo e quindi di ampliare la propria visibilità sui social e sul web. Per farlo basta compilare un form e inserire una fotografia.
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L’intervista
Cosa vorresti trovare nei programmi dei futuri candidati, quali sono le tue ambizioni per il futuro del nostro Paese, i tuoi consigli, suggestioni?
E’ un tema che mi appassiona, perché penso che le elezioni del 4 marzo siano un punto di svolta per l’Italia: un Paese che gode di una significativa ricchezza, ma che non sa più produrne; un Paese che fa crescere giovani capaci ma, non offrendo loro opportunità adeguate, li vede emigrare a decine di migliaia; un Paese dalle mille potenzialità, dall’industria al turismo, ma che preferisce sfruttarle per mantenere le rendite passate anziché far fiorire iniziative nuove; un Paese che preferisce rimanere immobile nel suo precario ancoraggio, anziché affrontare il mare aperto del cambiamento richiesto da un mondo in costante evoluzione.
Nei programmi dei partiti politici avrei quindi voluto vedere tre elementi, che però ho solo trovato in maniera assai ridotta e dispersa:
– Una forte tensione ideale verso il futuro, verso il cambiamento, e verso i giovani, unita al coraggio di dire a chiare lettere che tutto ciò potrebbe condurre a scontentare chi oggi approfitta delle mille rendite e privilegi che bloccano la società italiana. Dieci anni fa Stella e Rizzo denunciarono una Casta, quella dei politici, ma si dimenticarono delle mille altre nostre Caste e corporazioni. Una visione molto parziale, che portò molti a credere che i mali del nostro Paese si annidassero tra pochi privilegiati, e non invece nel nostro atavico e diffuso “tengo famiglia”.