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Abbiamo visitato, in anteprima, la nuova sede dell’Accenture Government Innovation Center di Accenture (AGIC): il luogo in cui si svilupperanno soluzioni e tecnologie per migliorare l’accesso di cittadini e imprese ai servizi della PA. Un hub nel cuore di Roma che punta a diventare uno spazio aperto dove innovare la Pubblica Amministrazione e facilitare il dialogo tra i diversi stakeholders
La quinta puntata del nostro Innovation Journey, realizzato in collaborazione con Accenture, ci ha portato di nuovo a Roma: questa volta per scoprire in anteprima una novità nel panorama dei centri di innovazione dell’azienda, tutto dedicato a un tema che oggi e nei prossimi anni sarà cruciale per il futuro del nostro Paese. All’Accenture Government Innovation Center, AGIC, si lavora infatti alla digitalizzazione della Pubblica Amministrazione: un tema già in agenda e in svolgimento da anni, ma che oggi – alla luce degli impegni presi dall’Italia nel PNRR e del cambiamento in atto nella nostra società – assume un’importanza se possibile ancora maggiore. Per questo Accenture ha deciso di dedicare a questo tema un luogo che punta a essere un hub aperto alla collaborazione e alla contaminazione con tutto quanto c’è di meglio in questo complesso ecosistema.
Innovazione fa rima con tecnologia
Che cos’è AGIC: parliamo di uno spazio, collocato non solo simbolicamente al centro di Roma, dove mettere a disposizione dell’ecosistema una serie di strumenti, tecnologie e metodologie innovative per fare in digitale ciò che oggi è ancora legato alla tradizione. In altre parole: il ruolo della PA non cambia e non cambierà nel futuro, sarà sempre un componente essenziale nel complesso meccanismo che regola la vita di cittadini e aziende; quello che cambierà sarà il modo in cui cittadini e imprese interagiranno con la Pubblica Amministrazione.
Un processo che è già in atto, figlio di cambiamenti come SPID o la PEC: ci stiamo già abituando a svolgere alcune operazioni, come la richiesta di certificati, attraverso un computer o persino nel nostro smartphone; tale processo non si arresterà, anzi continuerà ad accelerare nei prossimi anni anche grazie al fatto che la penetrazione del digitale nella nostra vita è sempre maggiore, soprattutto perché tra gli effetti dell’emergenza sanitaria che stiamo attraversando c’è anche un cambio di mentalità da parte di tutta la popolazione.
Nella nostra testa, finalmente, il digitale ha acquisito un ruolo preminente: oggi esigiamo la rapidità nell’erogazione di un servizio della PA analoga a quanto farebbe un’azienda privata, ci aspettiamo un’esperienza lato utente immediata e agile, analoga a quella che otterremmo se decidessimo di fare shopping online.
Cambiare richiede tempo e uno sforzo notevole: ed è qui che si inserisce la tecnologia, il ruolo che deve svolgere è quello di rendere semplice, veloce e sicura la gestione di operazioni complesse, portare ordine in un ambiente altrimenti caotico e, soprattutto, fornire un supporto massiccio in termini di gestione di grandi moli di dati ai funzionari addetti allo smistamento delle stesse e alla erogazione di servizi indispensabili.
Come opera AGIC
La logica alla base del nuovo Accenture Government Innovation Center è duplice. Da un lato c’è il desiderio di mettere in condizione la PA di sfruttare le nuove tecnologie e le nuove metodologie di lavoro all’interno dei loro processi: ciò si concretizza in un ambiente moderno, fornito di quanto occorre per una collaborazione (anche a distanza) che faccia pienamente uso della tecnologia, per mettere in condizione i frequentatori di familiarizzare con le metodologie agili che sono lo stato dell’arte nelle realtà private e facilitare il dialogo tra le diverse parti. Sessioni di design thinking per rivedere il paradigma e magari ribaltare una pratica consolidata nel tempo, laboratori dedicati a mostrare nuovi flussi di lavoro improntati all’agilità e nuovi strumenti per gestirli: questo e altro sarà possibile fare in AGIC affiancati da un team di esperti professionisti.
Dall’altra parte c’è anche un’altra spinta che Accenture ha individuato come utile a dare vita al cambiamento: l’esperienza, ciò che è stato già stato fatto (in Italia, ma anche altrove) e che può essere tradotto in ispirazione o modello. Esistono dei progetti già sviluppati o in corso di sviluppo per la nostra Pubblica Amministrazione, ne abbiamo visti alcuni in questa puntata grazie al contributo di INPS e INAIL, che possono costituire l’esempio di ciò che è stato già fatto e che può essere applicato anche altrove: soluzioni a problemi concreti, come fare ordine tra milioni di PEC che ogni anno vengono inviate dal cittadino allo Stato, oppure come rendere più efficiente il lavoro del funzionario pubblico ovunque si trovi. E, come costante, c’è l’esperienza diretta di Accenture che porta a scala le competenze e le best practices sviluppate nei diversi paesi e in tutte le industrie in cui opera.
Unendo insieme questi due fattori, ecco spiegata la missione che Accenture ha posto in capo ad AGIC: sostenere, in una logica di ecosistema, il Sistema Paese nell’affrontare le sfide della trasformazione digitale valorizzando e portando a scala le eccellenze nei servizi offerti in maniera agile, rapida e con efficienza per migliorare il futuro di tutti.