firma email wapp 3

A Lucerna, in Svizzera, c’è un forziere scavato nella montagna. All’interno un patrimonio inestimabile di bitcoin. Conservati e monitorati 24 ore su 24 da un apparato di intelligence esperto in truffe informatiche: “Siamo sotto attacco 24 ore al giorno per sette giorni a settimana. Quella in cui ci battiamo non è una gara, ma una partita di scacchi. Devi immaginare quale sarà la mossa del tuo nemico. Non può mai rilassarti” spiega Carlos Rienzi, il capo della sicurezza della struttura.

 

Ma cosa ci fa un bunker per bitcoin immerso nella natura svizzera? Quartz, celebre rivista online americana, è andata a indagare. Ecco cosa ha scoperto.


Il bunker dei bitcoin

I paperoni svizzeri, e non solo, che hanno investito milioni per comprare bitcoin hanno un posto in cui possono conservarli in estrema sicurezza. Le misure di controllo del forziere farebbero “impallidire anche il più cattivo dei nemici di 007”, scrive Quartz. Nel forziere non sono contenuti bitcoin che come si sa non hanno alcuna consistenza fisica, ma a essere archiviati sono gli hard drive dove sono salvate le cripto valute dei proprietari: protette da password.

Non si conosce il valore dei dollari contenuti all’interno della struttura. Quark racconta di avere più volte provato a far confessare i proprietari. L’unica notizia certa è che la struttura è visitata settimanalmente dagli investitori dei bitcoin che hanno deciso di conservare le loro cripto monete all’interno del bunker.


Il giornalista di Quartz è uno dei pochi a cui è stato concesso di entrare. Con foto e video racconta come è fatto il forziere e le procedure straordinarie messe in atto per accedervi: come i controlli dei documenti, passaporto, fino alle impronte digitali e misure per il riconoscimento facciale. Nel bunker non entra nemmeno una mosca, se non sottoposta a procedure di verifica e controllo. Dopotutto, rubare gli hard drive equivarrebbe a “fuggire con dei lingotti d’oro da una banca”.

Il proprietario del bunker

La struttura scavata in una montagna di granito e ospitata in quello che è un ex-bunker militare svizzero, appartiene a un imprenditore argentino molto noto nell’ambito delle cripto monete. Si chiama Wences Cesares ed è il fondatore di Xapo, una società che offre una vasta gamma di prodotti e portafogli che consentono di conservare bitcoin offline. Oltre ad altri servizi: come un bancomat, che permette all’utente di effettuare pagamenti con le monete digitali.

Cesares è stato uno dei pionieri dei bitcoin. È lui che è riuscito a convincere i miliardari del tech, come Bill Gates e Reid Hoffmann, a investire nelle cripto monete. Prima di farsi strada nel mondo dei bitcoin ha fondato altre società, come un service provider, una banca, e ha investito in diverse società di successo: è nel consiglio di amministrazione di PayPal. L’imprenditore ha dedicato l’ultima parte della sua vita ai bitcoin, elaborando delle interessanti teorie sugli investimenti in cripto monete.

zurich 0012

&copy Joon Ian Wong/Quartz

Come investire in bitcoin secondo Cesares

La teoria che ha elaborato Cesares è estremamente semplice: non bisogna essere esperti di cripto monete per testarne l’efficacia. L’imprenditore consiglia di utilizzare l’1% del proprio patrimonio per comprare bitcoin. Dopodiché conservarli e letteralmente “dimenticarli” per almeno cinque anni, o meglio ancora 10 anni: “Se perdi alla fine hai solo sprecato l’1% del tuo patrimonio: ma se il tuo investimento va in porto, puoi diventare milionario”.

zurich 0007

&copy Joon Ian Wong/Quartz

Cesares sostiene che la sua teoria funziona nel 50% dei casi: “Credo che i bitcoin siano il più grande passo verso la democratizzazione dei capitali a cui abbiamo mai assistito” spiega l’imprenditore, che con Xapo ha raccolto più di 40 milioni di dollari. Tra gli investitori, oltre al già citato Hoffman, anche Max Levchin fondatore di PayPal, e top venture come Greylock Partners e Index Ventures.