Divise con sensori, realtà virtuale per migliorare la reattività dei portieri, in Silicon Valley nasce una squadra di calcio, si chiama SFDeltas ed è composta da ingegneri e startupper californiani. Presto in campo
Immagina un gruppo di nerd che gioca a calcio. Quante partite pensi possano vincere? Tante, secondo Brian Andres Helmick. 39 anni, colombiano, con studi a Stanford e una startup di successo alle spalle, sta creando una squadra di calcio a San Francisco. Un progetto tra sport e hitech che vuole realizzare a ogni costo: «Siamo in Silicon Valley. Qui sono nate aziende multimiliardarie, partendo da un garage. Perché non una squadra di calcio?» racconta a The Guardian.
Dai software al calcio
Brian è da 13 anni in Silicon Valley e ha saputo già farsi notare per le sue idee innovative. Nel 2006 crea una piattaforma, Algentis, che svolge tutte le pratiche legata a un ufficio classico di risorse umane, facendo risparmiare tanti soldi alle piccole e medie aziende. Il progetto piace così tanto (lo usano startup famose come Soundcloud, Leap e anche l’italiana Mashape) che lo vende, la cifra dell’affare è undisclosed. Dopo decide di reinventarsi e inizia a riflettere sulla crescita negli ultimi anni del business del calcio negli Stati Uniti e in particolare della NASL (North American Soccer League). Allora inizia a incontrare chi ci ha investito e soprattutto i tifosi per capire qualche dettaglio in più. E inizia a cercare partner per far definire un progetto di una squadra di calcio della West Coast.
Il sogno: portare un team hitech nella NASL
Da buon geek inizia a programmare il sito, a formare una community, prima ancora di avere una squadra e fissa gli obiettivi: un anno per la “discesa” in campo, il 2017. La Squadra si chiama SFDeltas (San Francisco Deltas) Alcuni fan si appassionano al progetto, partecipano alle discussioni, decidono il logo e il nome: si chiamerà Delta. Intanto, Brian si dà da fare, parla con giocatori iscritti alla Lega per invitarli ad entrare nel team e soprattutto cerca finanziatori e ne trova anche belli grossi, secondo il Guardian. Ancora non si conoscono in nomi, la startup promette di divulgarli presto, ma pare che ci sia gente importante, gli stessi che hanno messo tanti soldi in Apple, Google, PayPal, Twitter, Yahoo! e anche imprenditori esteri, come alcuni brasiliani che si sono appassionati al progetto.
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Come porto il tech nel calcio
Calciatori tech, indosseranno divise per tenere sotto controllo parametri fisici e soprattutto utilizzeranno la realtà virtuale per i loro allenamenti: «Con la VR potremmo, per esempio, migliorare i riflessi dei portieri, rispetto a un allenamento tradizionale». Spazio anche a soluzioni innovative per i tifosi con la possibilità di personalizzare al massimo la loro esperienza, decidendo accanto a chi sedere di partita in partita mentre fanno i biglietto online, fino al menù dello stadio.
Niente di sicuro, ma lo stadio c’è
«Non ha senso parlare di musica e cibo a un matrimonio, senza prima avere un ristorante» spiega Andres che, tuttavia, ha trovato poi lo stadio. Quando tutto andrà a regime, i San Francisco Deltas giocheranno al Kazar Stadium. Una partnership che si basa su una serie di accordi con la startup che si impegna a spendere 460mila dollari per rinnovare l’impianto e a donare 200 biglietti a partite a favore di no profit. Per ora non c’è ancora l’accordo con la lega che è ancora non ha fornito una risposta alle richieste di Brian che, tuttavia, si dice non preoccupato: «Sono uno startupper. Non ho problemi con l’idea di fallimento. Per natura so solo sperimentare e se faccio errori che importa. L’importante è non fare gli stessi».