Zugo, città della Svizzera con 25 mila abitanti, ha deciso di sperimentare i pagamenti in bitcoin all’interno di un progetto pilota. Così punta a diventare la prima “Crypto Valley” del mondo, lo svela Fortune.
Dalle tasse più basse alle cripto valute
Zugo, capitale dell’omonimo cantone, non è nuova a sperimentazioni. È già conosciuta per la sua fiscalità molto vantaggiosa (circa la metà rispetto alla media Svizzera). Il posto ideale in cui fare impresa anche nel fintech, più di 15 startup nella finanza tecnologica hanno sede nella città svizzera. Le aziende pagano tassazioni del 14,6% l’anno, mentre per i cittadini si arriva al 22,9% secondo KPMG che svela di dati del 2015.
Oggi l’amministrazione vuole spingersi oltre. Il sindaco, il social democratico, Dolfi Müller vuole attrarre ancora di più investimenti e ha annunciato che permetterà ai cittadini di usare i bitcoin per pagare alcuni servizi offerti dalla municipalità, superiori a una spesa di 200 franchi.
Il progetto partirà dal primo luglio
La decisione è stata presa dal consiglio municipale la scorsa settimana anche se bisognerà aspettare ancora qualche mese per l’inizio della sperimentazione. Alla fine del progetto pilota verranno analizzati i dati e, se positivi, la misura potrebbe essere estese ad altre cripto valute e ad ulteriori servizi cittadini.
Perché i Bitcoin
Come molti lettori di Smartmoney sanno i bitcoin permettono agli utenti di fare pagamenti, potendo fare a meno di enti centrali come le banche. I vantaggi risiedono principalmente nella possibilità di proteggere l’anonimato e, allo stesso tempo, di registrare ogni transazione sulla blockchain, il libro mastro, che tiene traccia di tutte le operazioni. Per la città svizzera usarli è un modo per risparmiare soldi nelle transazioni e la municipalità è da tempo alla ricerca di misure per tagliare i costi, dopo che le tasse basse hanno provocato un deficit che sta portando l’amministrazione a cambiare idea sulla sua politica fiscale, secondo CNBC.
C’è chi critica la misura
Non è tutto un coro di approvazioni. C’è chi non ha risparmiato critiche all’idea. Come il partito nazionalista SVP che mette in dubbio la legalità dell’iniziativa con il consiglio municipale che non avrebbe alcun potere di decidere quale moneta accettare. Gli stessi membri del partito ricordano che il bitcoin è soggetto alle speculazioni e il suo valore cambia velocemente da un momento all’altro. Come si garantirà la stabilità della cripto moneta? È l’interrogativo che hanno posto al sindaco in questi giorni.