Più di 100 mila domini sotto sequestro: è l’effetto dell’irruzione della Guardia Civil spagnola nella Fundació puntCat. Obiettivo: oscurare i siti che promuovono il referendum per l’autonomia della Catalogna
E’ successo questo: il 21 settembre la Guardia Civil spagnola ha perquisito e sequestrato tutti i computer della Fundació puntCat, che dal 2005 assegna il dominio .cat, dopo aver ottenuto autorizzazione dall’ICANN. Obiettivo: oscurare i siti che promuovono il referendum per l’autonomia della Catalogna. Non solo Pep Masoliver, direttore tecnico della fondazione, viene arrestato nella sua abitazione e detenuto con l’accusa di sedizione, come denunciato dalla stessa fondazione. Alla fine: 100 mila e più domini sotto sequestro.
“In ostaggio” come scrive Matteo Flora, che in un video ricostruisce nel dettaglio un vero e proprio caso di censura. «Ne ho visto parlare pochissimo in Europa e nel Mondo – sottolinea sempre Flora nel video – nonostante sia probabilmente il primo tentativo su vasta scala di censura nazionale su un intero spettro di nomi a dominio e non su singoli nomi. Un fatto gravissimo». E «davvero pericoloso». QUI il video integrale
https://www.facebook.com/MatteoFloraOfficial/videos/1863486380333649/
Sul sequestro dei domini .cat è intervenuto anche ISOC (Internet Society), organizzazione internazionale per la promozione dell’utilizzo e dell’accesso a Internet.
Pronunciament de @internetsociety sobre restriccions a la llibertat d'expressió a Internet i l'intervenció policial a la Fundació @puntcat https://t.co/6xCJI0DWPe
— puntCAT (@puntCAT) September 22, 2017
We're concerned by reports that free and open Internet access is being restricted in Catalonia. https://t.co/VttomyTtVd #KeepItOn
— Internet Society (@internetsociety) September 21, 2017