La settimana peggiore dalla crisi del 2008 sembra destinata a chiudersi con un venerdì nerissimo. Spread tocca 181 punti, poi ripiega a 174
Sembra proprio che quello che ci apprestiamo a vivere sarà un venerdì nero. Anzi, nerissimo. La notizia del rinvio del Salone dell’Auto di Ginevra non consente certo agli investitori di avere maggior fiducia nell’immediato futuro e così è un altro stillicidio di ribassi e titoli che vengono venduti. Spesso svenduti. Continua la discesa per le materie prime, mentre si segnala la prima flebile flessione nelle quotazioni dell’oro. In Italia torna a galoppare lo spread che raggiunge i livelli dello scorso agosto, quando Matteo Salvini strappò con la maggioranza determinando la crisi di governo.
La situazione sui mercati asiatici
Ancora un tonfo per Tokyo, che vede materializzarsi lo spettro dell’annullamento dei Giochi Olimpici previsti per questa estate. L’indice Nikkei è crollato ulteriormente del 3,67%, perdendo più di 800 punti, a 21.142,96 punti e l’indice Topix a fine giornata segna – 3,65% a 1.510,87 punti. Tornano a tremare anche i mercati cinesi, dopo i timidi raggi di sole intravisti durante l’ultima seduta: la Borsa di Shanghai ha chiuso con un calo che sfiora il 4%, mentre Shenzhen è scesa di quasi il 5%.
La situazione a Piazza Affari
Venerdì di passione in una Milano ancora deserta per il Coronavirus. In apertura lo spread che, lo ricordiamo, misura il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark e l’omologo di pari durata tedesco è subito salito a quota 181 punti, per poi ripiegare, mentre si scrivono queste righe, a 174. Il BTp a 10 anni riporta un rendimento dell’1,17%. L’ennesima gragnuolata di vendite travolge il listino milanese, che perde il 2,61%, tallonato dal FTSE Italia All-Share a – 2,54% a 24.139 punti. In territorio negativo anche il FTSE Italia Mid Cap (-1,94%) e il FTSE Italia Star (-2,2%). Andando per comparti, vanno malissimo quelli delle materie prime (-3,18%), alimentare (-3,17%) e tecnologia (-2,98%).
Male anche i mercati europei
La paura di una nuova crisi globale sulla falsariga di quella del 2008 (così aprivano oggi i principali quotidiani esteri) affonda anche gli altri mercati europei. Mattinata pessima per Francoforte, che registra un ribasso del 3,33%, seguita da Parigi, che affonda del 2,89%. Non va meglio a Londra, che lascia sul campo una rovinosa perdita del 2,58%.